Conferenza stampa del presidente del Consiglio: «Se cominciassimo ad allentare tutti gli sforzi sarebbero vani e saremmo costretti a ripartire di nuovo». E sulle uscite con i bambini chiarisce: «Non sono autorizzate»
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Misure restrittive prorogate fino al 13 aprile. È quanto dichiarato dal premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata. Corfermato dunque quanto già annunciato oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza.
«Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive a cui siamo sottoposti. Il comitato tecnico-scientifico ci comincia riportare gli effetti, ma non possiamo allentare.
Il nuovo Dpcm proroga le attuali misure fino al 13 aprile» - ha dichiarato il presidente del Consiglio.
«Se cominciassimo ad allentare queste misure tutti gli sforzi sarebbero vani, saremmo costretti a ripartire di nuovo. Non ce lo possiamo permettere» - ha continuato.
«C'è una sparuta minoranza che non rispetta le regole. Dobbiamo rispetto nei confronti delle persone che rischiano la propria salute, i lavoratori che quotidianamente mandano avanti il Paese, il personale sanitario».
«Mi spiace che tutto ciò accada in occasione della Pasqua, ma saremo purtroppo a passare questi giorni con le disposizioni restrittive. Allenteremo le misure quando sarà possibile, non vi posso dire adesso quando. In base ai dati che arrivano decideremo quando entrare nella fase due: la convivenza con il virus. Solo dopo ci sarà la fase tre: quella dell'uscita dall'emergenza e della ricostruzione».
La situazione con l'Europa
Rispodendo ai giornalisti ha poi dichiarato: «Sono stato molto chiaro con i leader europei: ho detto loro che il Mes è uno strumento inadeguato per affrontare questa emergenza. Ho detto ai colleghi "non mi riproponete questo Mes perché non ha nessuna considerazione ai miei occhi e agli occhi del mio Paese".
Se il Mes viene rimodulato, senza condizioni preventive, può essere uno degli strumenti che possono essere messi in campo, ma non così».
Scienza e politica
«Credo che una decisione politica debba avere una base di evidenza scientifica, ma i politici devono assumersi le loro responsabilità. Non seguiamo alla lettera le indicazioni degli scienziati, ma le poniamo alle base delle nostre decisioni. D'altronde gli stessi scienziati si stanno confrontando con un nemico nuovo. La scienza dà raccomandazioni, la politica poi assume le sue decisioni contemperando tutti gli interessi in gioco. Quello che ci deve guidare sono innanzitutto i principi costituzionali. Eppure anche nella costituzione i vari interessi in gioco vengono contemperati. Il valore prioritario è quello della salute così come prevede la costituzione».
Uscite con i bambini non autorizzate
«Non abbiamo affatto autorizzato l'ora del passeggio dei bambini. In fase di interpretazione abbiamo detto semplicemente - chiarisce Conte - che quando un genitore va a fare la spesa può essere accompaganto da un minore. Ma questo non vuol dire che può andare a spasso con i bambini».