La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Corte d'Appello di Catanzaro,  su proposta avanzata dalla Procura Generale presso la Corte d'Appello, nei confronti di  Piero Castagna, imprenditore vibonese trentottenne condannato in via definitiva alla  pena di due anni ed otto mesi di reclusione per estorsione continuata in concorso, a seguito  dell'operazione denominata "Caterpillar".

 

Dalle indagini che lo hanno riguardato è risultato che l'imprenditore aveva costretto la  parte offesa (società aggiudicataria di una gara d'appalto), mediante minacce e intimidazioni  (danneggiamenti e furti), ad assumere personale della propria ditta e ad impiegare i propri  mezzi meccanici, con il sostanziale affidamento in sub appalto dei lavori commissionati alla  ditta aggiudicataria. 

 

L'attività si inserisce in una più ampia ed articolata strategia d'intervento, finalizzata  all'aggressione di patrimoni illecitamente acquisiti (operazione "Quattro Terre") ed  interessante il territorio dell'intero distretto di Corte d'Appello, che ha consentito, dal suo  avvio, di confiscare beni negli ultimi quattro anni per un valore complessivo di oltre 30  milioni di euro.

 

Tale azione investigativa è stata coordinata dal Procuratore Generale presso la Corte  d'Appello di Catanzaro, dr. Raffaele Mazzotta, che ha impostato un'azione sinergica  su tutto il territorio del Distretto, delegando l'esecuzione di mirati accertamenti confluiti,  poi, in una proposta di confisca presentata alla Corte d'Appello.

 

Nello specifico, le investigazioni patrimoniali condotte dalla Dia. di Catanzaro, che  hanno riguardato un arco temporale compreso tra il 1988 ed il 2013, hanno evidenziato la  netta sproporzione tra il reddito dichiarato dal Castagns e gli investimenti dallo stesso  effettuati negli anni.

 

In esecuzione dell'odierno provvedimento emesso dalla Corte d'Appello di Catanzaro, la  Dia ha confiscato la ditta individuale di Piero Castagna, il 90% del capitale sociale  della C.T.M. S.r.l. con sede in Alba (CN), due capannoni industriali, un'abitazione, un terreno, quattro beni mobili registrati e due rapporti finanziari, stimati in oltre 800mila  euro.