Commissione di accesso agli atti, voluta dal prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, al Comune di Briatico. Dovrà accertare eventuali infiltrazioni mafiose nell’ente. La commissione, incaricata di vagliare tutta l’attività dell’amministrazione comunale e dell’apparato amministrativo, resterà in carica per 90 giorni, salvo la concessione di un ulteriore proroga di tre mesi. Alla base della nomina vi sono una serie di segnalazioni da parte delle forze dell’ordine su collegamenti diretti e indiretti fra alcuni amministratori ed esponenti della criminalità organizzata locale riconducibile al clan Accorinti-Melluso-Bonavita.

 

A Briatico nel maggio 2014 è stata presentata una sola lista ed è stato eletto sindaco Andrea Niglia (che è anche l’attuale presidente della Provincia da settembre 2014), già primo cittadino dal 2005 al 2010, sul quale pende un ricorso del Ministero dell’Interno che ne chiede l’incandidabilità per mafia dopo un primo verdetto a lui favorevole ad opera del Tribunale civile di Vibo. Il Ministero dell’Interno ha però appellato tale verdetto e la Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello per un esame nel merito delle contestazioni mosse nei confronti di Andrea Niglia ed altri ex amministratori. Nella lista unica di Andrea Niglia è stato inoltre eletto consigliere comunale Costantino Massara, ex sindaco di Briatico la cui amministrazione è stata sciolta nel 2003 per infiltrazioni mafiose. Successivamente, Costantino Massara è stato nominato assessore da Andrea Niglia, incarico che ricopre attualmente. Il primo cittadino di Briatico ed attuale presidente della Provincia è inoltre imputato nell’inchiesta “Costa Pulita” della Dda di Catanzaro e risponde del reato corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose. Andrea Niglia, unitamente ad altri indagati, ha scelto il processo con rito abbreviato che comporta, in caso di condanna, uno sconto di pena apari ad un terzo. Sia il Comune di Briatico che la Provincia di Vibo in tale procedimento penale sono state individuate quali parte offese e si sono costituite parti civili.