È trascorso poco più di un mese da una calda domenica di agosto che ha bruscamente interrotto una spensierata giornata al mare. Da quel 5 agosto i protagonisti di quella che è diventata una straordinaria storia non si erano più visti. A farli incontrare ci ha pensato il questore di Vibo Valentia Andrea Grassi, colpito dalla lettera che un cittadino ha scritto ai suoi due angeli custodi. L’incontro avviene al terzo piano della questura di Vibo Valentia. Si abbracciano, si stringono la mano, si guardano dritti negli occhi lucidi per l’emozione. Perché quell’uomo alto, magro con i capelli bianchi non ce l’avrebbe mai potuta fare senza il loro aiuto. Quell’uomo è Francesco Arcona, un sessantenne di Vibo Valentia. Deve la sua vita a un poliziotto e a un vigile del fuoco. Pasquale Macrì, agente della Squadra mobile di Reggio Calabria e Giuseppe Mignolo vigile del fuoco del Distaccamento di Vibo Marina. Due eroi per caso che liberi dal servizio non ci hanno pensato due volte a mettere in salvo una persona in difficoltà.
Francesco Arcona è stato colto da infarto mentre si trovava al largo. Una bagnante ha lanciato l’allarme e il poliziotto si è tuffato in mare raggiungendo con un piccolo gommone l’uomo. Una volta a riva è sopraggiunto il vigile del fuoco che ha praticato la manovra salva vita. Nel frattempo è arrivata l’ambulanza, la corsa in ospedale, prima a Tropea e poi a Catanzaro dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cuore. Il destino li ha fatti incontrare, e ha cambiato per sempre il corso della loro vita.

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