Uno degli accusati è un affiliato alla cosca Alvaro di Sinopoli. L'organizzazione importava droga dal Sudamerica
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Le indagini condotte dalla guardia di finanza di Genova, in collaborazione con diverse autorità internazionali, e che hanno portato al sequestro di oltre 368 kg di cocaina purissima proveniente dalla Colombia nel porto del capoluogo ligure, sono partite nella primavera scorsa, seguendo l’operato di un 29enne affiliato alla cosca 'Alvaro' di Sinopoli. L’uomo, sul quale si sono concentrate da subito le attenzioni degli investigatori, è considerato l’organizzatore e finanziatore del maxitraffico: vanta un excursus criminale di assoluto rilievo, secondo quanto spiegato dalle forze dell’ordine.
In particolare, a suo carico risultano condanne, fin dall'età adolescenziale, per rapina, furto, danneggiamento, tentato omicidio, detenzione illegale di armi e munizioni, furto, falsa dichiarazione sulla identità propria, associazione per traffico di stupefacenti, ricettazione, estorsione (perpetrata anche attraverso atti intimidatori e dinamitardi), crollo di costruzioni.
Arrestato ad Ancona nel 2003, condannato nel 2006, dopo un periodo di detenzione il giovane era stato scarcerato nel 2017. L'indagato è il minore di cinque fratelli, tutti appartenenti alla storica cosca malavitosa del mandamento tirrenico e pluripregiudicati per associazione per traffico di stupefacenti.
Le attività di polizia giudiziaria eseguite nella provincia reggina sono state eseguite con la collaborazione del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, del gruppo Locri e della compagnia Palmi. Sono in corso ulteriori investigazioni per identificare e rintracciare gli ulteriori responsabili del trasporto dello stupefacente dalla Colombia a Genova.
Gli arrestati sono Antonio Alvaro, 29 anni, affiliato all'omonima cosca di Sinopoli. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a organizzare il maxi traffico tra Colombia e Genova.
Filippo Irenò, anche lui finito in manette, sarebbe l'uomo di fiducia di Alvaro: era incaricato della consegna di 150 mila euro come anticipo delle spese per la spedizione di cocaina dal Sudamerica all'Italia. Incaricato del ritiro dei 340 panetti di droga Rodolfo Militano. Uomo di fiducia di Alvaro, risulta incensurato: è stato arrestato in flagranza di reato. Resta, invece, latitante Domenico Romeo, anche lui uomo di fiducia di Alvaro e presunto 'contabile' dell'omonima 'ndrina.