VIDEO | L'imprenditore agricolo Nino Cento contesta la revoca della protezione e attacca lo Stato: «Il Tar ha deciso su un documento che non aveva, il ministero non sa chi sono e in alcuni atti pare che non sia mai stato un testimone»
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«Ho paura che prima o poi mi ammazzano, di questo ne sono certo». È molto preoccupato l’ex testimone di giustizia Nino Cento. Una preoccupazione espressa chiaramente durante una conferenza stampa nella quale ha denunciato la decisione delle istituzioni di privarlo della scorta. Un provvedimento che Cento non ha accettato iniziando una battaglia legale che, fino a oggi, non ha portato a nulla di concreto.
«Il 4 dicembre dello scorso anno mi hanno revocato la scorta – ha attaccato l’imprenditore agricolo di Cittanova – Ho fatto ricorso al Tar e sono entrato in possesso di atti nei quali emergono tutta una serie di incongruenze che mi hanno fatto riflettere. Intanto il ministero dell’Interno nel primo documento dice che sono sconosciuto all’ufficio, dalla procura di Reggio Calabria sostengono che sono un testimone semplice, poi un mero dichiarante».
Nino Cento è divenuto testimone di giustizia dopo avare denunciato la cosca Gullace-Albanese-Raso di Cittanova che voleva imporgli il pizzo per l’apertura di una cooperativa agricola sullo Zomaro, il pezzo di Aspromonte che domina Cittanova e dominio del clan da sempre. Cento registrò una conversazione con Francesco Gullace, detto Ciccio, che finì nell’inchiesta della Dda denominata “Alchemia”.
«Nella sentenza del Tar – ha aggiunto Cento – i giudici mi danno torno rigettando il ricorso e lasciando inalterato il provvedimento di revoca della scorta. Il Tar sostiene che non sa perché c’è stata la revoca poiché non esisterebbe un documento che lo spieghi. Una cosa voglia che sia chiara, alla luce degli ultimi accadimenti, se tornassi indietro non denuncerei».
La sua battaglia legale continua con il ricorso al Consiglio di Stato. L’udienza è stata fissata al 29 agosto prossimo, ma l’imprenditore cittanovese ha paura, perché nelle ultime settimane avrebbe registrato degli strani accadimenti che Cento interpreta come dei chiari avvertimenti. L’ultimo in ordine di tempo è successo ieri, una piccola mandria di bovini vaganti occupava la carreggiata della strada che porta dalla cooperativa agricola dell’ex testimone di giustizia a Cittanova.
«Io ho paura – ha concluso cento – adesso più di quando ho denunciato. La cooperativa agricola si trova in un luogo molto isolato e lì stiamo solo io e la mia famiglia, non so cosa mi può succedere».