Giuseppe Ranuccio chiede che siano aperti in fretta nuovi punti di somministrazione sul territorio «rispettando tutte le norme di sicurezza che, è evidente, sono state finora disattese»
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La chiusura del centro vaccinale di Taurianova sta creato molti malumori nella Piana di Gioia Tauro. Una chiusura che il nostro network ha documentato nella scorsa settimana. Abbiamo raccontato della gestione delle vaccinazioni “appaltate” alla giunta comunale mostrando il video di assessori che maneggiano liste e flaconi. Anomalie che non sono passate inosservate e in poche ore hanno spinto l’Asp a sospendere le attività. La chiusura, però, è stata denunciata dal sindaco di Palmi e consigliere metropolitano Giuseppe Ranuccio, che in un post sul suo profilo Facebook si è detto pronto a impegnarsi affinché nella Piana di Gioia Tauro sia aperto un nuovo centro vaccinale.
«Il caos dovuto alla chiusura del centro vaccinale di Taurianova – scrive Ranuccio - è l'ennesimo pasticcio "alla calabrese", episodi dei quali ormai ci siamo davvero stancati. A pagarne le conseguenze più gravi, come sempre del resto, sono ancora una volta i cittadini. Lo stop alle vaccinazioni ha infatti causato l'annullamento di quasi 1000 prenotazioni al giorno, molte delle quali di ultraottantenni, insegnanti e forze dell'ordine del territorio della Piana. Sono stati tantissimi gli insegnanti e i cittadini ai quali, dall'oggi al domani, è stato chiesto di non recarsi presso il centro vaccinale per la somministrazione».
«È paradossale – attacca il primo cittadino di Palmi - che in un momento di grave crisi, in cui sarebbe necessario aprire più centri di vaccinazione possibile, nella nostra regione questi vengano invece chiusi. Tutto ciò è francamente inaccettabile. Occorre accelerare a tutti i costi sulla vaccinazione, aprendo nuovi centri e somministrando il maggior numero di dosi possibili».
«Da Consigliere Metropolitano – conclude Ranuccio - mi impegnerò per far sì che la Piana di Gioia Tauro venga al più presto dotata di un nuovo centro vaccinale per rispondere alla domanda del territorio, allentando contemporaneamente la pressione sugli altri centri. Ciò rispettando tutte le norme di sicurezza che, è evidente, sono state finora disattese».