La vicinanza della Conferenza episcopale ai parroci vibonesi e al vescovo Nostro vittime di gravi intimidazioni: «Non fermeranno il nostro impegno»
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«Quanto accaduto ieri - rappresenta non solo un attacco personale al nostro confratello, ma anche un tentativo di minare e destabilizzare l'opera di apostolato e testimonianza di una diocesi intera e di tutte la Chiese di Calabria». È quanto sostiene la Conferenza Episcopale Calabra esprimendo solidarietà a mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, vittima di un grave intimidazione. Ignoti hanno lasciato un bossolo di pistola in Curia.
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«Questo episodio, per quanto allarmante - proseguono i vescovi calabresi - non fermerà l'impegno della Chiesa nel perseguire la sua missione di annuncio, profezia e speranza in terra di Calabria. Al contrario, ci rende ancora più determinati nel condannare ogni forma di violenza e intimidazione, confermando il nostro impegno a favore delle comunità che serviamo».
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La ferma condanna di questo atto, è scritto in una nota, non è soltanto una risposta a un episodio di violenza, ma «anche un richiamo alla responsabilità di tutte le persone di buona volontà, affinché si promuovano dialogo e comprensione reciproca, in opposizione a ogni forma di conflitto. La Chiesa calabrese, fedele al suo mandato evangelico, continuerà a lavorare per essere strumento di pace, giustizia e riconciliazione, impegnandosi ad essere vicina a tutti coloro che soffrono a causa dell'ingiustizia e della violenza. In questi momenti difficili - concludono i vescovi calabresi - invitiamo tutti a unirsi a noi nella preghiera per monsignor Attilio Nostro, affinché possa continuare il suo servizio con coraggio e determinazione. Allo stesso tempo, chiediamo al Signore di illuminare la mente e il cuore di coloro che hanno compiuto questo grave gesto, affinché possano riconoscere la gravità delle loro azioni e intraprendere la via della conversione».