Nel pieno di una pandemia mondiale e con la curva dei contagi da Coronavirus anche nel Reggino in decisa ascesa, la commissione straordinaria che guida l’Asp di Reggio Calabria, dopo lo scioglimento per mafia, decide di procedere alle assunzioni. Ad infoltire l’organico dell’azienda sanitaria provinciale non saranno però medici, infermieri e oss, bensì avvocati. È quanto si evince dall’ultima delibera con cui viene disposta l’assunzione a tempo indeterminato di un dirigente avvocato, attingendo dalla graduatoria di merito degli idonei del concorso pubblico per titoli ed esami bandito dall’Asp di Catanzaro. Il fabbisogno dei dirigenti avvocati previsto dal piano triennale prevede 4 unità, i cui posti al momento sono coperti da 2 legali. Da qui l’esigenza, alla luce di un accordo con l’Asp di Catanzaro per l’utilizzo della graduatoria, di procedere al “tempestivo reclutamento”. La spesa complessiva prevista, calcolata per i soli mesi di novembre e dicembre, è pari a oltre 10mila euro.


Per l’Asp reggina, dunque, quel che conta oggi più che mai è riuscire a coprire il posto di dirigente avvocato, probabilmente anche in virtù dell’alto numero di contenziosi che l’azienda sanitaria si porta dietro da molto tempo. Con buona pace di tutte quelle vertenze che ancora oggi attendono una solerte risposta e con un quadro di contagi che suggerirebbe misure sempre più drastiche e investimenti corposi al fine di meglio garantire la salute dei cittadini dell’area metropolitana reggina.
L’auspicio è che oltre all’assunzione di legali si pensi anche a potenziare le corsie ospedaliere sbloccando le assunzioni di medici, farmacisti e oss che da tempo attendono di poter iniziare a lavorare e dare il loro prezioso contributo in un momento particolarmente delicato. Ma per ora, quel che più conta per l’Asp, sono i tribunali.