«Io penso che nessuno possa defilarsi in uno scenario pandemico». Non tarda ad arrivare la censura del sindacato Fimmg, all'indomani delle defezioni registrate tra i medici di medicina generale che hanno scelto di non aderire alla campagna di vaccinazione e, pertanto, non somministreranno il siero ai propri assistiti ultraottantenni.

La notizia era filtrata nei giorni scorsi dopo una riunione sollecitata dal presidente della conferenza dei sindaci della provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, con i vertici dell'azienda sanitaria provinciale per fare il punto sulle vaccinazioni. 

Questioni di interpretazione

In quella occasione era emersa l'indisponibilità di un gruppo di medici alla somministrazione del vaccino ai propri assistiti. Numeri certamente limitati, 24 in tutta la provincia, ma che hanno suscitato ugualmente l'ira della Regione che ieri ha recapitato una circolare ministeriale all'ordine dei medici per rimarcare l'obbligatorietà dell'adesione.

«Tutti hanno l'obbligo di fornire il loro contributo - ha chiarito il segretario provinciale della Fimmg, Gennaro De Nardo - e chi ha ritenuto di non fornirlo dovrà spiegare le ragioni. È una questione che implica sia aspetti deontologici che convenzionali - ha sgombrato però il campo -. La circolare ministeriale notificata ieri dalla Regione non è cogente in Calabria poichè noi avevamo sottoscritto un accordo che prevede una partecipazione volontaria e non obbligatoria. Non da meno, questo accordo non è stato recepito da un decreto commissariale e sono a conoscenza del fatto che alcune aziende lo stanno mettendo in discussione. In un tale contesto l'unica cornice normativa resterebbe l'accordo siglato a livello nazionale che introduce l'obbligatorietà».

Infuria la polemica

Al netto di ogni vincolo convenzionale, le defezioni hanno alimentato il fuoco della polemica che già infuria per i ritardi nella partenza degli studi singoli. Solo ieri sono stati consegnati i vaccini e questa mattina sono iniziate le somministrazioni mentre le unità complesse di cure primarie (Uccp) vaccinano già da due settimane. Anche su questo punto il segretario provinciale della Fimmg precisa: «Noi avevamo pensato di partire dalle avanguardie della medicina generale, rappresentate dai modelli organizzativi, ai quali avrebbe dovuto seguire subito dopo la discesa in campo di tutto l'esercito, ossia di quelle postazioni di medici di medicina generale che sono collocati su tutto il territorio e che avrebbero garantito una capillarità nel percorso vaccinale». Insomma, nessuna volontà di difendere posizioni organizzative, lascia intendere il sindacalista.

A passo di lumaca

Solo in una terza fase è previsto, infine, l'avvio delle vaccinazioni della restante parte dei medici che hanno aderito alla campagna ma che non somministreranno il siero all'interno dei loro studi medici. Sono cinquanta (23 nel distretto di Catanzaro; 15 nel distretto di Soverato e 12 in quello di Lamezia Terme) in tutta la provincia ma ancora attendono dall'azienda sanitaria provinciale indicazioni sulla costituzione dei punti vaccinali.