Catanzaro, inchiesta “Multopoli”: pm ribadisce richiesta di processo per tutti

Le indagini della Procura contro un’associazione a delinquere specializzata nell’annullamento delle contravvenzioni. 35 gli indagati. Tra questi anche il neo sindaco Sergio Abramo
di Luana  Costa
30 giugno 2017
13:54

Processo per tutti. È stata ribadita questa mattina nell’aula del Tribunale di Catanzaro dal pm Graziella Viscomi la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta denominata Multopoli. Il processo vede, fra gli altri, indagati il neo proclamato sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, alcuni esponenti della precedente giunta comunale, poi azzerata a seguito delle indagini, consiglieri comunali e i vertici della polizia municipale del capoluogo. L’inchiesta nasce da una costola del procedimento principale – Catanzaropoli – con il quale l’ufficio di Procura ha fatto luce sulle modalità di raccolta delle firme in favore della lista “Per Catanzaro”, messa a punto dall’ex assessore Massimo Lomonaco a sostegno della candidatura dell’attuale sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, alle elezioni comunali del 2012.

 


La richiesta di rinvio a giudizio ribadita questa mattina in aula dal pm Graziella Viscomi arriva al termine delle udienze durante le quali hanno discussi i legali difensori degli imputati accusati a vario titolo di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e truffa. Secondo le ipotesi degli inquirenti, l’ex assessore comunale al Personale Massimo Lomonaco, l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Lo Giudice, alcuni consiglieri comunali, il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, e il responsabile della polizia stradale, Salvatore Tarantino, “al fine di acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio e benevolenza nell’ambito politico si associavano allo scopo di far ottenere a se stessi o a terzi ingiusti profitti o vantaggi mediante l’annullamento illegittimo di numerosi verbali di contravvenzione stradale di soggetti che a questi si erano rivolti. Ciò con l’abuso delle loro qualità e dei loro poteri derivante dalla funzione ricoperta in seno alla pubblica amministrazione”.

 

Il giudice per le udienze preliminari Giovanna Gioia ha rinviato l’udienza per recepire ulteriori repliche riservandosi la decisione.

 

Gli indagati sono: l’ex assessore comunale al Personale Massimo Lomonaco, l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Lo Giudice, il responsabile della polizia stradale del comando della polizia municipale Salvatore Tarantino, il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, l'ex consigliere comunale Domenico Tallini all’epoca anche assessore regionale al Personale, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, l'ex consigliere comunale Carlo Nisticò, il consigliere comunale Rosario Lostumbo, Domenico Amico, Adelina Angotti, Paola Rosaria Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Orlando Nisticò, Antonio Paternostro, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico, Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi e Santo Veraldi.

 

Luana Costa

Giornalista
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