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Il tribunale del riesame di Catanzaro ha confermato il sequestro di beni per circa 25 milioni di euro effettuato nel novembre scorso dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro a carico di Antonio Saraco, di 63 anni, di Badolato. Quest'ultimo è imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso ed era stato già arrestato nell'estate del 2013 nell'ambito dell'operazione denominata "Free boat - Itaca" che aveva visto coinvolte venticinque persone, ritenute affiliate o fiancheggiatrici della cosca Gallace-Gallelli-Saraco di Guardavalle e Badolato.
Contro il sequestro, riporta l’Ansa, avevano presentato ricorso i legali di Saraco. All'udienza hanno partecipato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ed il pm della Dda Vincenzo Capomolla. Le indagini patrimoniali avevano portato gli investigatori della Guardia di finanza a ricostruire l'ingente patrimonio che sarebbe stato riconducibile a Saraco, anche per il tramite di prestanome, la cui acquisizione è stata ritenuta sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati. Tra i beni sequestrati ci sono un villaggio turistico a Badolato, una villa a Roma, diversi immobili, un campo sportivo e quote societarie.