Sarà giudicato con rito abbreviato e dovrà rispondere dell'accusa di traffico di influenze illecite in concorso con il titolare di una società sportiva Antonino Lagonia e del fidanzato della figlia Salvatore Veraldi
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Un anno di reclusione. È la richiesta di pena avanzata dal pubblico ministero, Graziella Viscomi, al termine della requisitoria nei confronti dell'ex assessore allo Sport del Comune di Catanzaro, Giampaolo Mungo. Questa mattina ha avuto inizio dinnanzi al Gup del Tribunale di Catanzaro il processo che lo vede indagato per il reato di traffico di influenze illecite.
L'inchiesta
Secondo l'accusa, si sarebbe avvantaggiato della sfera di influenze derivanti dalla sua carica di assessore, svolta dal febbraio 2013 fino al luglio 2017, facendosi promettere e nei fatti ottenere diverse utilità. Giampaolo Mungo, assistito dagli avvocati Pantaleone Pallone e Vittorio Ranieri, ha chiesto ed ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato. È stato chiesto il rinvio a giudizio, invece, per Antonino Lagonia (difeso dall'avvocato Antonio Lomonaco) e per Salvatore Veraldi (difeso dall'avvocato Antonello Talerico); entrambi accusati di traffico di influenze illecite in concorso con l'ex assessore comunale.
Il denaro sul conto corrente dell'assessore
In particolare, Antonino Lagonia, titolare della società sportiva dilettantistica Catanzaro Nuoto, avrebbe liquidato alcune somme in denaro a Giampaolo Mungo attraverso la mediazione di Salvatore Veraldi all'epoca dei fatti fidanzato con la figlia dell'ex assessore comunale. «Come pacificamente affermato dalla Corte di Cassazione - precisa l'avvocato Antonio Lomonaco - Antonino Lagonia è persona danneggiata dal reato contestato a Giampaolo Mungo e pertanto seguiranno iniziative giudiziarie volte ad ottenere la restituzione delle somme sequestrate sul conto corrente dell'ex assessore».