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Siringhe, bottiglie di birra, copertoni e scheletri di scooter. È stata una bonifica in piena regola quella che alcuni volontari appartenenti ad associazioni civiche e politiche di Catanzaro hanno effettuato questa mattina in viale Isonzo. Una zona classificata ad alto rischio criminale e in cui l’integrazione tra i rom e i cittadini assegnatari degli alloggi popolari non si è mai realizzata fino in fondo.
Le attività di bonifica hanno riguardato in particolare un edificio destinatario di un finanziamento regionale di 550mila euro per l’istituzione di centro per la scolarizzazione e per l’infanzia, attualmente degradato e utilizzato per il consumo di sostanze stupefacenti. Le procedure di affidamento dell’appalto avevano subìto nelle settimane scorse uno stop amministrativo a causa della richiesta di accesso agli atti proposta dalla ditta classificata seconda. La Da.Ma Impianti aveva contestato infatti l’assegnazione dei punteggi che hanno visto prevalere la Porto Costruzioni.
Al fine di accelerare le procedure amministrative i volontari di Fare per Catanzaro, la Calabria che rema, Cambiavento, Agesci, il comitato di quartiere di Pistoia, Socialisti e Democratici e alcuni residenti di viale Isonzo si sono rimboccati le maniche ripulendo l’area intorno allo stabile.
Luana Costa