All’alba di oggi, 25 ottobre, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gioia Tauro e della Stazione Carabinieri di San Luca hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di sette persone originarie del comune di Gioia Tauro, dell’Ecuador e della Colombia, tutte ritenute responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di gestione di case di appuntamento. Nel corso dell’attività sono state denunciate ulteriori quindici persone per analoghe condotte delittuose.


Le indagini - L’attività d’indagine ha avuto inizio nell’agosto del 2014 e ha trovato riscontro nelle attività tecniche di intercettazioni telefoniche, a seguito delle risultanze emerse nel corso di pregresse attività investigative svolte nell’ambito dell’indagine denominata “Colombiani d’Aspromonte”, conclusasi nel mese di aprile con l’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 30 soggetti ritenuti responsabili di traffico di armi e di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.


Nel prosieguo delle indagini sono state raccolte diverse testimonianze da parte dei numerosi avventori delle “case di prostituzione” nonché da parte delle prostitute identificate all’interno di esse. Tali dichiarazioni sono state successivamente corroborate da numerosi riscontri ottenuti grazie all’ausilio di attività tecnica di intercettazione dalla quale sono emersi ulteriori elementi che hanno permesso di delineare in maniera più eloquente l’esistenza di un sodalizio criminale finalizzato allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione nonché ad accertare le singole responsabilità di ciascuno degli indagati.


Individuati due soggetti che gestivano le “case di prostituzione” site in via Salerno e via Cosenza, in concorso con i rispettivi proprietari, prendendo contatti diretti con le prostitute da fare affluire all’interno di esse e facendole prostituire garantendo ciclicamente la loro permanenza nelle varie abitazioni. A tale attività concorreva anche un altro soggetto, tuttofare, al quale era stato affidato il precipuo compito di sopperire alle più svariate esigenze di vita delle varie prostitute durante la loro permanenza all’interno di dette “case a luci rosse”.


Un ultimo soggetto, inoltre, è risultato che abbia trasformato un’abitazione di sua proprietà sita in via Bixio nr. 10 di Gioia Tauro (RC) in una vera e propria casa di prostituzione nella quale faceva alternare numerosissime prostitute, anche con cadenza settimanale, la maggior parte delle quali di origini dominicane.


Al termine delle operazioni le abitazione destinate a “case di prostituzione” sono state poste sotto sequestro.

 

Gli arrestati:


1. G. S., di anni 64, da Palmi (RC);
2. Lacapria Fabio, di anni 38, da Gioia Tauro (RC);
3. L. L. A., di anni 80, da Gioia Tauro (RC);
4. M. V. E. A., cittadina dell’Ecuador, di anni 35, da Bari (BA);
5. Seminara Francesca Rosa, di anni 52, da Gioia Tauro (RC);


Altri due destinatari del provvedimento di custodia si sono resi irreperibili, sono attivamente ricercati ed individuati all’estero.

Francesca Seminara

 

Lacapria Fabio