Il tempestivo intervento del personale della polizia penitenziaria ha scongiurato il peggio. La notizia diramata dal vertici del sindacato Sappe che continua a denunciare la carenza di personale
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Cella in fiamme nel supercarcere di Corigliano-Rossano. Momenti di panico si sono vissuti ieri mattina, intorno alle 10.30, quando un intenso fumo fuoriesce dalla sezione riservata ai detenuti sottoposti ad isolamento sanitario. Secondo quanto riferisce il sindacato Sappe a dare fuoco sarebbe stato un detenuto con problemi psichiatrici. Pronto l’intervento del personale di polizia penitenziaria che ha tratto in salvo l’uomo chiamato a scontare una pena definitiva per reati vari tra i quali rapina e spaccio di sostanze stupefacenti.
«La situazione esplosiva, già più volte pubblicamente denunciata nei giorni scorsi, risulta aggravata da un organico già carente a cui mancano le unità di polizia penitenziaria assenti per malattia, denunciano nuovamente Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale, - Quello che ci sconcerta maggiormente è l’atteggiamento dei superiori uffici che non danno seguito alle reiterate richieste di allontanamento di tali ingestibili detenuti. Sembra inoltre che il responsabile sanitario della casa di reclusione di Rossano abbia anche segnalato che l'istituto in questione non può ospitare questa tipologia di detenuti che, permanendo in quella struttura, possono mettere in pericolo la loro incolumità e quella degli operatori. Nonostante ciò le autorità, i vertici gli uffici preposti non hanno assunto alcuna iniziativa».