Il gip di Cosenza ha convalidato il fermo, ma non ha accolto la richiesta della procura che aveva invocato il carcere per i tre indagati. Il 19enne ai domiciliari, gli altri due a piede libero
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Rosario Cupone, 19enne di Cosenza, che venerdì scorso ha investito il carabiniere Salvatore Paternostro, in servizio presso la Compagnia cittadina, va ai domiciliari. Lo ha deciso il gip del tribunale di Cosenza, Salvatore Carpino, il quale, al termine dell'udienza di convalida, ha sciolto le riserve sul decreto di fermo, convalidato, emesso nei giorni scorsi dal pubblico ministero, Emanuela Greco, titolare del fascicolo.
Carabiniere investito a Cosenza, gli altri due ragazzi lasciano il carcere
Gli altri due ragazzi, Giuseppe Stella (27 anni) e Mario Giannone (23 anni), lasciano la casa circondariale di via Popilia, in quanto il giudice per le indagini preliminari, non ha ravvisato nei loro confronti l’ipotesi di reato del tentato omicidio aggravato (mancherebbe la volontà diretta nel commettere l’azione delittuosa) né la sussistenza delle esigenze cautelari. Il gip Carpino, inoltre, ritiene che non vi siano condotte penalmente rilevanti a carico di Stella e Giannone.
I tre, come si ricorderà, erano a bordo di una Mercedes, di proprietà di una donna legata da un vincolo di parentela con Cupone, che venerdì mattina non si è fermata all'alt imposto dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cosenza.
Due indagati lavorano nella stessa officina
L'auto era priva di targa, perché doveva essere sottoposta a controlli tecnici proprio da Cupone, tra l'altro non ancora patentato, e Giannone, i quali, secondo quanto si apprende, lavorano insieme in una officina di Dipignano. In pratica, i due giovani, dopo essere scappati dal luogo in cui è stata abbandonata la Mercedes, si sono recati sul posto di lavoro ed è lì che sono stati trovati dai carabinieri di Cosenza.
I danni rilevati nella Mercedes
Contestualmente, il gip ha applicato i domiciliari solo a Cupone, il quale guidava il veicolo che ha travolto e trascinato per circa 20 metri il povero Paternostro. L’auto, tuttavia, presenterebbe un danno rilevante soltanto a un vetro che protegge la parte interna dell’abitacolo. Dai successivi accertamenti tecnici, sarà fondamentale capire anche la velocità di percorrenza dell'auto e se al momento dell'impatto chi era al volante abbia decelerato o meno. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe De Marco, difensore di Cupone, e Piergiuseppe Cutrì, legale di fiducia di Stella e Giannone.