Il dottore Salvatore Oriente spiega come la categoria dei medici di famiglia sia stata tagliata fuori dal processo di somministrazione del siero: «Trattati come passacarte»
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Il caos scoppiato a Reggio Calabria che ha mandato totalmente in tilt il sistema di vaccinazione degli over 80 non accenna a rientrare. La mancanza di un sistema di prenotazione univoco per tutta la regione ha mandato in confusione la programmazione così, anche oggi, al Consiglio Regionale tanti anziani ancor prima dell’apertura si sono recati anche autonomamente per essere vaccinati. La programmazione è affidata a un foglietto dove chi arriva prima segna il suo nome. Solo l’intervento dei vigili, oggi, ha permesso almeno per qualche ora, di evitare eccessivi assembramenti ma la situazione e tutt’altro che sotto controllo e ad insorgere sono anche i medici di base il cui contributo si è limitato all’invio di un elenco come ci spiega il dottor Salvatore Oriente.
«Il sistema di prenotazione non è efficace. Ci hanno chiesto di inviare un elenco con i nostri pazienti ultra ottantenni e noi lo abbiamo fatto ma è chiaro che un semplice elenco non basta. Si crea confusione, soprattutto perché non è stato definito il nostro ruolo in questa campagna vaccinale. I medici di base dovevano essere coinvolti maggiormente e, invece, ci siamo ritrovati ad essere utilizzati come passa carte. A questo punto, fattivamente, non stiamo collaborando come dovremmo e viene messa da parte la nostra professionalità».
Ancora questa mattina tantissimi anziani, sprovvisti di qualsivoglia forma di prenotazione, sono stati costretti a compilare moduli, non di semplice comprensione, appoggiati in muretti o addossati pur di non perdere il turno conquistato con una levataccia all’alba per accaparrarsi un posto nella lista di fortuna improvvisata. E anche in questo caso il ruolo dei medici di base poteva essere prezioso. Poteva ma non lo è stato. «Anziani costretti a compilare decine di pagine di un modulo che anche gli accompagnatori hanno difficoltà a compilare perché richiedono una certa competenza. Potevamo farlo noi considerando che conosciamo tutte le patologie dei nostri pazienti, la loro storia clinica, eventuali cure o allergie ai farmaci. Potevamo fare un bel lavoro, invece, si manda la gente li allo sbaraglio».
Inizialmente il ruolo del medico di base doveva essere centrale nel percorso di vaccinazione adesso, invece, non hanno più direttive da seguire e anche loro sono nel caos. «Tutto questo genera quello che purtroppo abbiamo visto non solo al Consiglio regionale a Reggio Calabria ma anche a Scilla che è un altro punto vaccinale della provincia si sono creati i medesimi problemi. Tutta questa confusione genera il non rispetto delle misure previste, del distanziamento perché arrivano decine se non centinaia di persone e si assembrano inevitabilmente e file infinite».
Tra le inconcepibili leggerezze a cui abbiamo assistito spicca anche l’uso indiscriminato di penne e fogli per prenotarsi a disposizione di tutti in barba a tutte le indicazioni igieniche per evitare il contagio. Il triste finale è sempre lo stesso: nonnini fino ad oggi tutelati da un virus maledetto sempre più esposti al contagio per una mancata organizzazione imperdonabile.