Sanità, Oliverio sfida il Governo: «Faccio una legge incostituzionale e sblocco le assunzioni»

VIDEO | Il presidente della Regione a Locri dove incontra il sindaco Giovanni Calabresi che lo aveva invitato a fare un sopralluogo per prendere atto delle criticità dell’ospedale. Il primo cittadino lancia l’allarme: «Ci vuole un altro morto perché si intervenga?»

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di Ilario  Balì
14 settembre 2019
22:17
Locri, il presidente Oliverio incontra il sindaco Calabrese
Locri, il presidente Oliverio incontra il sindaco Calabrese

«Sono pronto a portare in Consiglio regionale un disegno di legge che sblocchi le assunzioni nella Sanità calabrese. So che è incostituzionale, perché si tratta di una competenza dello Stato, ma è una provocazione perché la situazione è al collasso».
Il presidente della Regione Mario Oliverio lancia la sua sfida al governo da Locri, dove si è recato questa sera dopo aver accettato l’invito social del sindaco Giovanni Calabresi per un briefing in ospedale alla luce della situazione in cui versa il reparto di Ortopedia, per cui in settimana è stato disposto il blocco dei ricoveri.

 


Una visita per rendersi conto di persona dei disagi patiti dai cittadini del territorio reggino a cui il diritto alla salute rischia di essere negato: «Ho già chiesto un incontro al neo ministro Speranza – afferma il presidente Oliverio - il quale ha dimostrato disponibilità e sensibilità per risolvere il problema. Presto anche un Consiglio regionale straordinario per discutere dei concorsi da sbloccare il prima possibile». E a questo punto è arrivata la sfida al governo, con l’annuncio di voler promuovere una legge regionale chiaramente incostituzionale per smuovere le acque. «Toccherà poi a loro eventualmente impugnarla – ha spiegato Oliverio -. Io so solo che presto il buco negli organici delle aziende ospedaliere toccherà le mille unità. Una situazione disastrosa, perché il Decreto Calabria ha bloccato tutto. Se non si procede alle assunzioni, con un piano straordinario per la Calabria, la situazione sarà drammatica».

Dal canto suo, Calabresi non nasconde la sua preoccupazione e chiede un’attenzione diversa per il nosocomio locrese: «O si fa qualcosa o la Calabria muore. Abbiamo la testimonianza di molti pazienti che vengono portati a Polistena e respinti per mancanza di posti. È una situazione gravissima e inaccettabile. Purtroppo - ha concluso - se non scapperà il morto non si muoverà nulla».

Giornalista
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