Il caos mortale a Torino dopo la partita di Champions fu provocato «per impedire lo spaccio ai calabresi»

Il Corriere della Sera diffonde una lettera anonima arrivata in Questura due mesi dopo il panico di piazza San Carlo potrebbe svelare particolari inediti sui presunti responsabili
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di M. S.
30 aprile 2018
16:20

Avrebbe «ordinato ai suoi pusher di fare esplodere due petardi e di urlare la frase “c’è una bomba, scappate”» dopo che «i calabresi», che «erano già sul posto a spacciare», gli avevano «impedito di piazzare 15.000 pasticche di ecstasy in piazza durante la finale della Juve» contro il Real Madrid. Sono i nuovi, inquietanti dettagli – pubblicati in un articolo del Corriere della Sera a firma di Giovanni Falconieri - che emergono dall’inchiesta che mira a far luce sulla drammatica sera del 3 giugno scorso quando si scatenò il panico in piazza San Carlo a Torino alla fine della partita di Champions League. Intorno alle 22,15 centinaia di tifosi hanno iniziato a spingere e hanno sfondato la barriere protettive davanti al maxi schermo. Tanti hanno pensato a un possibile attentato. Decine le persone travolte. Oltre mille i feriti.


Ora, una lettera anonima potrebbe fare nuova luce sul caso. La mattina del 3 agosto - scrive il Corriere - arriva negli uffici di corso Vinzaglio una busta senza mittente, indirizzata al questore Angelo Sanna. All’interno c’è una lettera anonima: «Si chiama A.R. il mandante del caos in piazza San Carlo». Così i magistrati – come riporta ancora il Corriere - avrebbero concentrato le indagini proprio su A.R., 44enne, già con precedenti penali. Nella missiva si legge che sarebbe stato lui il presunto responsabile del panico, sarebbe stato lui ad ordinare quella drammatica sera «ai suoi pusher» di creare il caos per mandare all’aria l’attività di spaccio dei calabresi, capaci di rubargli la piazza e la scena.


Giornalista
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