Crisi sempre più nera per l’Aeroporto dello Stretto. Ennesimo taglio dei voli infatti, da parte di “Blu Panorama” che ha ridotto i collegamenti, delle sette e trenta, da Reggio Calabria a Roma solo lunedì venerdì e sabato. Passando così da 28 collegamenti settimanali a 18. Una decisione questa che condanna nuovamente il “Tito Minniti” e danneggia i cittadini. Il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Nicolò invita la maggioranza al dialogo costruttivo per il bene della città metropolitana.

 

«La questione dell’aeroporto non ha e non deve avere colore politico-dice il consigliere regionale alla nostra testata. L’ulteriore riduzione dei voli da e per lo scalo della Città Metropolitana, recentemente registrata - lungi dall’essere addebitabile ad una scarsa appetibilità dell’infrastruttura - è conseguenza diretta delle scelte che sono state poste in essere nell’ultimo anno, ed è per questo che invito la maggioranza a sedersi in un unico tavolo per programmare scelte strategiche utili al rilancio». «“Dietro l’angolo c’è la nefasta ipotesi di “declassamento” del Tito Minniti ad aeroporto di interesse regionale, invece che nazionale, preoccupazione peraltro già rappresentata dal sottoscritto, con diverse interrogazioni, l’ultima datata il 20 luglio scorso. Analogamente, per il Sant’Anna di Crotone, gli scenari sono tutt’altro che confortanti» - evidenzia ancora l’esponente politico. «Al di là degli annunci - continua Alessandro Nicolò - qual è la posizione del Governo regionale in merito all’aeroporto dello Stretto? Cosa si sta facendo sul piano della programmazione e degli interventi immediati nonché relativamente alla situazione dei dipendenti in cassa integrazione e alle politiche rispetto all’ex compagnia di bandiera?. Reggio Calabria Città Metropolitana - stigmatizza l’esponente politico - rischia di rimanere completamente estromessa dalle opportunità di formazione, dalle relazioni, dagli scambi commerciali, dalle occasioni di sviluppo territoriale e vede compromesso anche il diritto di accedere alle cure fuori regione. Il tempo è ormai scaduto.

«Regione e Sacal, conclude l’esponente del partito di Giorgia Meloni, procedano con la massima celerità per stilare un programma di sviluppo fattibile e congruente con le potenzialità di questa infrastruttura perché sia ricondotta a condizioni di normalità e per un rilancio che possa garantire la presenza di nuove compagnie in una prospettiva di raccordo con i centri più importanti dell’Italia e dell’Europa».

«A rischio il diritto dei lavoratori e dei cittadini»

La Uilt Calabria si prepara alla mobilitazione e inchioda la politica regionale a prendersi le proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori e della comunità. Il sindacato denuncia infatti, ancora una volta, l’insostenibile situazione riferita all’offerta commerciale dedicata agli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, accentuata, in particolar modo, dalle silenti politiche condotte da parte delle compagnie aeree, che non riescono a garantire il servizio offerto per più di una stagione. «È Una situazione inaccettabile», afferma il segretario regionale della Uilt Calabria Luciano Amodeo. «Le Istituzioni si impegnino per programmare un servizio perdurante nel tempo, al fine di non rischiare di perdere altri passeggeri dirottati implicitamente verso le infrastrutture limitrofe od ricorrenti alla scelta di altri vettori. Il clima di fiducia, che si era creato mediante le notizie provenienti dalla politica, a riguardo del ripristino di alcuni voli di Alitalia sullo scalo reggino, a tutela della mobilità e dei 44 dipendenti ancora ad oggi in cassa integrazione, è stato smorzato dal ricorso in appello, della Regione Calabria, al Consiglio di Stato, a seguito della decisione del TAR Calabria in merito all’assegnazione di alcuni lotti (per il valore di 6 MLN) affidati provvisoriamente ad Alitalia, in riferimento al bando di comarketig. «Siamo di fronte- prosegue il segretario regionale- ad un’amministrazione regionale a cui pare non interessare il confronto con le parti sociali, più volte richiedenti quell’incontro che si sarebbe dovuto tenere il 4 giugno scorso, presso la sede del Consiglio Regionale, ed inspiegabilmente rinviato a data da destinarsi nonostante le ripetute rassicurazioni. Intanto, di fronte agli scenari proposti, c’è il rischio che si possa accentuare l’emorragia di passeggeri dovuta alle inefficienti politiche adottate dalla SACAL che, probabilmente, non ha saputo garantire all’utenza un servizio costante, disaffezionandola all’utilizzo delle infrastrutture calabresi, ora, in grave crisi. Oltre all’emorragia di passeggeri, la Uilt Calabria manifesta pesanti preoccupazioni per gli esodati (disoccupati) dalla ex società di gestione, in favore dei quali, ancora ad oggi, «oltre alle chiacchiere non si è passati ai fatti». Una crisi occupazionale che fa sprofondare la Calabria in uno dei momenti storici peggiori , di fronte alla quale tardano le risposte da parte degli addetti ai lavori .

 

«Vogliamo risposte concrete e concretizzabili- chiosa Amodeo. Siamo stufi di trascinarci dietro situazioni devastanti per le famiglie calabresi. Oltre a dover loro garantire l’occupazione, non si può prescindere dal diritto alla mobilità dei passeggeri, sancito dalla Costituzione. Siamo pronti a scendere in piazza con i lavoratori ed i cittadini per rivendicare ogni possibile diritto leso. Occorre un piano di sviluppo dettagliato di fronte al quale non verranno più accettate altre deroghe».