Eppure nella popolosa frazione San Martino era scoppiato un focolaio che aveva indotto il sindaco Biasi a disporre misure restrittive prima dell'intervento del Governo
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A San Martino, si sa, ogni mosto è vino ma, nella "pontida di Calabria" - Taurianova, dove la Lega ha stravinto le recenti elezioni comunali - il vino si... fa aceto. Impazza il gusto amaro del raccapriccio, infatti, dopo la visione sui social di parecchi video con le immagini della partecipatissima festa svoltasi oggi nella frazione che porta il nome, appunto, del santo delle botti.
Raduno in piazza dopo la messa, balli con la statua del Patrono in spalla, assembramenti al suono dei tamburi che accompagnano la rutilante danza dei tradizionali "giganti", perfino sotto lo sguardo vigile di quel che resta del comando della polizia locale, decimato nei giorni scorso dopo la positività di 7 agenti.
Tutto come se la Calabria non fosse zona rossa e Taurianova non fosse reduce, prima della chiusura decisa dal governo per tutta la regione, da una zona arancione regione decretata dal presidente Spirlì che proprio nel paese della Piana reggina vive. Tra l'altro, proprio nella popolosa frazione San Martino era scoppiato il focolaio che aveva indotto il sindaco Roy Biasi a chiudere un circolo ricreativo, e a lanciare l'allarme che aveva portato la Regione a istituire il coprifuoco dalle 22 e a chiudere le scuole, prima che lo facesse il governo.