Potrebbe essere a un passo dalla svolta l’indagine sulla morte di Mario Bonafine, 69enne di Laino Borgo, ritrovato senza vita in località Bavogio il 5 settembre 2019, mentre si trovata a caccia. Gli inquirenti sono sempre più convinti che si tratti di omicidio e non di un incidente di caccia. Secondo quanto appreso, i carabinieri della compagnia di Castrovillari che conducono le indagini avrebbero convocato in caserma una serie di persone di Laino Borgo e Mormanno qualificate  come informate sui fatti.

Proprio in questi giorni, coordinati dalla procura della Repubblica di Castrovillari i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Castrovillari e della stazione di Laino Borgo stanno eseguendo una serie di mirati accertamenti volti a ricostruire quanto avvenne negli ultimi istanti di vita dell'uomo che perse la vita dopo essere stato raggiunto al fianco da un colpo di fucile calibro 20 durante una battuta di caccia.

Al fine di dirimere ogni dubbio su quel tragico evento, alla luce di nuovi ed interessanti elementi di indagine raccolti, la Procura della Repubblica di Castrovillari ha delegato una serie di interrogatori di alcune persone residenti nei Comuni di Laino Borgo e Mormanno, individuate quali possibili persone informate sui fatti.

Di fondamentale importanza al proseguo dell'attività investigativa sono risultati gli accertamenti effettuati dal Reparto carabinieri investigazioni scientifiche di Messina sugli indumenti della vittima, nonché sugli oggetti rinvenuti sul luogo dei fatti (compreso il fucile utilizzato dalla vittima) che hanno consentito di esaltare le tracce organiche e le impronte digitali presenti su di essi: all'esito della specifica indagine tecnica, secondo gli investigatori, si potrebbe finalmente chiudere il cerchio sul tragico evento.

L'obiettivo perseguito da autorità giudiziaria e dall'Arma dei darabinieri resta sempre quello di chiarire le dinamiche dell'evento ed assicurare, una volta per tutte, il responsabile dell'omicidio alla giustizia.