Il caso giudiziario che ha travolto il Liceo Scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme nasce da una notitia criminis finita, tra il 2021 e il 2022, sulla scrivania del procuratore capo di Lamezia Terme Salvatore Curcio. Dalle indagini affidate al Commissariato di Lamezia Terme è venuto fuori il reato di accesso abusivo a un sistema informatico.
Ora, l’accesso abusivo a un sistema informatico è reato di competenza Distrettuale e i fascicoli sono stati spediti a Catanzaro e affidati al sostituto procuratore Domenico Assumma.
A settembre la conclusione indagini che vede indagate dieci persone: Teresa Antonietta Goffredo, 58 anni, originaria del Crotonese, gli insegnati Maria Rosaria Rocca, 48 anni, di Lamezia; Giovambattista Chirillo, 51 anni, di Lamezia; Anna Rosa, 64 anni, di Lamezia; Pasqualina Bagnato, 61 anni, di Lamezia; Maria Piera Adamo, 63 anni, di Lamezia; Marietta Paola Veltri, 42 anni, di Paola e Giuseppina Sandra Anania, 66 anni, originaria di Messina. Ad essere indagati sono anche il marito di Adamo, Luigi Carlo Isabella, 65 anni, di Lamezia Terme, e un finanziere, Renato Molinaro, 56 anni, di Serrastretta.  
Oltre all’accesso abusivo vengono contestati, a vario titolo, i reati di falso e maltrattamenti.

I fascicoli a Lamezia Terme

È facile ipotizzare che qualcosa, tra tutta la corposa mole di atti che sono stati raccolti, sia rimasto ancora impigliato nei faldoni della Procura di Lamezia Terme.
Lo si evince da un fatto banale: nel capo di imputazione, per accesso abusivo a un sistema informatico, che riguarda il finanziere Renato Molinaro, la docente Maria Piera Adamo e il marito di lei, Carlo Luigi Isabella, è scritto chiaramente che il militare, tra marzo e settembre 2023, avrebbe consultato tre procedimenti penali presenti nel sistema informatico della Cognizione penale della Procura di Lamezia: due contro ignoti e uno con indagati tra i quali la stessa Adamo.

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Le ripercussioni sul figlio di una docente

Stando alle indagini catanzaresi si evince che sono tre i “dissidenti” che si sono opposti alla linea politica dettata dalla dirigente Teresa Goffredo, oggi indagata anche per maltrattamenti che sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2023.
A farne le spese sarebbe stato anche il figlio di uno dei tre docenti perché la preside, che avrebbe avuto mano lesta nel registro elettronico, si sarebbe inserita nel sistema per abbassare da nove a otto i voti di Latino e Fisica del ragazzo.
Il dato che balza agli occhi è che una delle due materie "ritoccate" era di pertinenza di uno degli altre docenti "dissidenti" il quale, è facile immaginare, non avrebbe mai permesso che si mettesse mano alla propria valutazione.
Ma il figlio del docente non sarebbe stato l’unico al quale i voti sono stato rimodulati per mano di persone diverse dai professori titolari della materia.
L’accusa è che la preside Goffredo e la professoressa Rocca si siano inserite nel sistema elettronico abbassando o alzando le valutazioni degli studenti.

Il periodo di reggenza al Galilei

Il cinque aprile scorso appare online la notizia che al Liceo Scientifico sarebbe arrivata, come preside reggente, il dirigente scolastico Simona Blandino che avrebbe gestito la scuola fino ad agosto. È quanto decretato dal Ministero dell’istruzione e del merito - Ufficio scolastico regionale per la Calabria allora diretto da Antonella Iunti.
Nessuno, però, si chiede il perché di tale decisione. La buona borghesia lametina tace anche se pare che abbia festeggiato quando la preside è tornata al suo posto.
Oggi che il bubbone della chiusura indagini è scoppiato in faccia a quello che dovrebbe essere uno degli istituti più prestigiosi della Calabria, tutti, a tutti i livelli, tacciono.