Il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, e l'assessore comunale allo sport, Giuseppe Frisenda, sono destinatari di un provvedimento di divieto di dimora in città, disposto dal gip del tribunale del capoluogo su richiesta del procuratore capo Giuseppe Capoccia nell'ambito di un'inchiesta sull'affidamento in gestione a società private della piscina olimpionica comunale dalla quale sarebbero emerse irregolarità. Nell'inchiesta risultano coinvolti anche funzionari e dirigenti comunali. I provvedimenti sono stati notificati oggi dalla Polizia. 

I nomi

Il divieto di dimora emesso dal tribunale di Crotone nei confronti del sindaco Ugo Pugliese e dell'assessore comuale allo Sport Giuseppe Frisenda , riguarda anche il dirigente del settore Lavori Pubblici, Giuseppe Germinara, e due rappresentanti del Consorzio sportivo Daippo che ha avuto in gestione la piscina olimpionica comunale di Crotone, Daniele Paonessa e Emilio Ape. Sono indagati anche l'ex assessore ai Lavori pubblici Salvatore De Luca e l'ex dirigente dei Lavori pubblici Gianfranco De Martino. Le accuse contestate a vario titolo sono quelle di abuso d'ufficio e turbativa d'asta.

I reati contestati

L'accusa di abuso d'ufficio viene contestata all'ex dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Crotone Gianfranco De Martino e a quello attualmente in carica Giuseppe Germinara, in concorso con il sindaco Ugo Pugliese, poiché alla scadenza della convenzione con il consorzio Daippo, avvenuta nel settembre 2013, non avrebbero adottato alcun «provvedimento di cessazione e risoluzione dei rapporti giuridici» relativi alla piscina comunale prorogandone tacitamente la gestione né avrebbero «esercitato poteri di ispezione e controllo contabile» sulla struttura per recuperare le spese relative alle utenze dell'impianto che la legge pone a carico del concessionario ma anzi avrebbero ordinato la liquidazione delle fatture relative al consumo di energia elettrica, gas e acqua.

Gli accordi per l'affidamento diretto della piscina

Di fatto il Comune avrebbe pagato le spese di gestione al posto del Consorzio Daippo, concessionario della gestione della piscina. Dal canto suo il sindaco Pugliese, in carica dal giugno 2016, avrebbe «istigato i dirigenti comunali a non esercitare i poteri dirigenziali» di cessazione dei rapporti giuridici e di ispezione e controllo e ad «esercitare invece quello di liquidazione delle fatture». Per quanto riguarda l'accusa di turbativa d'asta l'assessore allo Sport Frisenza e il rappresentante del consorzio Daippo Daniele Paonessa si sarebbero accordati, dopo la scadenza della convenzione, per procedere all'affidamento diretto della piscina. Lo stesso Paonessa e l'ex assessore ai Lavori pubblici Salvatore De Luca, “in qualità di intermediario di Pugliese”, si sarebbero messi d’accordo sul contenuto di una parte rilevante della successiva convenzione che avrebbe disciplinato l'affidamento del servizio pubblico di gestione della struttura. In particolare avrebbero deciso «l'immediata riapertura dell'impianto e la definizione delle tariffe che il consorzio avrebbe dovuto applicare al pubblico nella gestione del servizio».