VIDEO | Evidenziati «profili ancora critici ma passi in avanti». Il presidente della Regione: «Il Governo deve aiutare e non assumere un atteggiamento da controllore»
Tutti gli articoli di Cronaca
«Il giudizio complessivo sull'attività presenta chiaroscuri, è inevitabile. Devo dare ragione al presidente Occhiuto quando dice di essere partito da una realtà compromessa. Molto è stato fatto, tanto ancora si deve fare». Il rendiconto generale 2023 è stato parificato dalla sezione controllo della Corte dei Conti, la Regione incassa l'ok sul bilancio dai giudici contabili che continuano ad indicare le consuete criticità pur concedendo una buona valutazione sull'operato complessivo della Cittadella.
A confermarlo è la presidente della sezione controllo della Corte dei Conti, Rossella Scerbo, al termine del giudizio di parifica. «Il ruolo che la Corte dei Conti rivendica è quello di fornire indicazioni sia sotto il profilo gestionale per conformare la spesa ai criteri di efficienza, efficacia e economicità ma anche sotto il profilo delle entrate perché la Regione e i Comuni soffrono di un problema gravissimo, lentezza nella riscossione dei tributi. Se non entrano soldi non si può spendere».
Segnali di miglioramento sul fronte sanitario e sotto il profilo contabile «la Regione sta rientrando dal suo disavanzo, viene rispettato il ritmo del disavanzo stabilito. Ci sono profili ancora critici ma anche passi in avanti, ad esempio, per i pignoramenti, somme che giacevano vincolate senza che ci fossero più i presupposti giuridici». «Un giudizio complessivo potrebbe essere sospendiamo la valutazione e verifichiamo meglio ad ottobre, quando ci sarà l'esame dei risultati della spesa sanitaria» ha concluso la presidente Scerbo.
L’analisi | La Corte dei conti boccia la Calabria su sanità e fondi comunitari: risorse non utilizzate e attività paralizzate
Parziale soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Regione consapevole della strada che resta ancora da percorrere. «Voglio fare di questa regione, una regione normale, che spende in maniera efficiente le risorse, che abbia una sanità più efficiente, seppur in una situazione diffusamente degradata in tutta Italia» ha dichiarato al termine della parifica.
«La Corte dei Conti ha evidenziato dei progressi ma anche giustamente delle ombre, il mio compito non è quello di gioire per i progressi ma di occuparmi delle ombre». Sulla valutazione espressa dal procuratore regionale, Ermenegildo Palma, riguardante lo scollamento tra gli indirizzi impartiti a livello regionali e le difficoltà di metterli effettivamente in pratica dal management delle aziende sanitarie e ospedaliere ha commentato: «Non sono soddisfatto che si esprima un giudizio positivo su di me, ne sono contento, ma io ho la responsabilità del funzionamento complessivo della macchina amministrativa. Devo fare in modo di migliorare la capacità nelle aziende».
Il rimando quindi ad Azienda Zero, l'ente di governance a ciò deputato: «Lo sta già facendo ma costruire una azienda che accentri tutta la capacità amministrativa non è una operazione semplice che si possa completare in qualche settimana». E poi le censure sull'istituto del commissariamento. Il governatore ha anticipato la volontà di chiedere al Governo di sancirne la fine.
«Il mio auspicio è quello di poter presentare al Governo l'anno prossimo più della metà dei lea in verde, oltre la sufficienza, e di chiedere che la Calabria esca dal commissariamento. Se deve rimanere tra le regioni in piano di rientro, rimanga ma il commissariamento non mi pare abbia prodotto grandi risultati in passato. Non sono sufficienti i risultati pure apprezzati dalla Corte dei Conti prodotti in questi ultimi due anni. Per governare la sanità il Governo deve aiutare chi si occupa di gestire questo sistema complesso in una regione come la Calabria non solo di assumere l'atteggiamento del controllore».