«Abbiamo riportato i numeri alla loro cruda realtà». È così che il commissario straordinario dell'azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro, Giuseppe Zuccatelli, bolla il pesante disavanzo scaturito dalla recente disamina dei documenti contabili. È infatti al momento della predisposizione del consuntivo 2019 che iniziano a spuntare tra le pieghe del bilancio clamorosi debiti e crediti inesigibili che hanno oggi condotto il policlinico universitario a varare un documento economico che attesta un disavanzo monstre di 154 milioni di euro.

 

Numeri reali, dice oggi il commissario straordinario, ma che si trascinano dietro pesanti eredità. La principale consiste nelle disastrose ricadute finanziarie provocate dalla messa in liquidazione della fondazione Campanella, ex polo oncologico che per anni ha operato nello stesso edificio del policlinico condividendone reparti e attrezzature. Oggi, a sei anni di distanza dalla dichiarazione di fallimento, spuntano nel bilancio del policlinico crediti inesigibili del valore di circa 64 milioni di euro che nel corso di questi anni sono stati inseriti tra le poste creditorie ma disconosciute già nel 2017 dal commissario liquidatore, Andrea Bonifacio, all'esito di una verifica contabile. «Da anni - precisa Giuseppe Zuccatelli - era noto a tutto il mondo che il fallimento della fondazione Campanella aveva trascinato sulle spalle dell'azienda universitaria un pesante fardello economico finanziario. Si tratta di una cifra significativa del valore di circa 64 milioni di euro».

 

Relazioni controverse

Ma nel bilancio oggi ripulito dalle scorie spuntano anche debiti milionari che il policlinico ha maturato nei confonti dell'università Magna Graecia che ha promosso più volte azioni giudiziarie nei confronti della Mater Domini. Un rapporto di filiazione anche questo dimostratosi oggi di natura piuttosto controversa avendo provocato disastri economici ricaduti sulle sole spalle dell'ente sanitario. «Nel consuntivo 2019 vi sono anche debiti - prosegue Zuccatelli - che l'azienda universitaria ha maturato nei confronti dell'università per il dare/avere rispetto all'istituto economico del personale».

 

Interessi passivi milionari

E, infine, nel calderone del consuntivo 2019 ci sono finiti anche i più classici dei debiti, quelli maturati nei confronti dei fornitori per il ritardato pagamento delle fatture. Una piaga che affligge quasi ogni azienda sanitaria e ospedaliera facendo lievitare gli importi zavorrati dagli interessi passivi ma che al policlinico di Catanzaro raggiunge vette inaccessibili: «Bisogna tener conto che ancora oggi l'azienda universitaria paga con tre anni di ritardo le fatture ai propri fornitori» - chiarisce ancora il commissario straordinario, Giuseppe Zuccatelli.