Ancora un'intimidazione per l'imprenditore che si ribellò ai clan

Una tanica di benzina e dei fiammiferi appesi alla recinzione. L'ennesimo atto contro Antonino Chiaromonte che con le sue testimonianze in passato fece condannare i suoi aguzzini

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di Redazione
13 settembre 2018
19:44

Indagini a tutto campo dei carabinieri della Stazione di Vibo Marina per tentare di far luce ed assicurare alla giustizia i responsabili dell’intimidazione ai danni di un cantiere edile a Porto Salvo, lungo la strada provinciale, in località Trisaino. Qui ignoti hanno lasciato una bottiglia di plastica con all’interno un litro e mezzo di benzina ed una scatola di fiammiferi. Il tutto appeso con del nastro adesivo alla recinzione del cantiere in cui l’imprenditore edile di Triparni, Antonino Chiaromonte, 55 anni, sta eseguendo dei lavori. Non è la prima volta che la sua impresa subisce delle intimidazioni, sempre denunciate da Chiaromonte che ha testimoniato sin dentro le aule di giustizia contro i suoi estorsori contribuendo a farli condannare.

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