«Noi che siamo in ascolto della comunità Lgbt e che quotidianamente ci rendiamo conto di quanto ci sia bisogno di un conforto che, per chi crede, solo la Chiesa può dare, siamo certi che questo atto segni un prima e un dopo. Uno spartiacque che apre una strada nuova. Dunque un atto che non definire rivoluzionario equivarrebbe a privarlo dell’importanza che indubbiamente assume. Un primo passo fondamentale di un cammino ancora lungo, ma che finalmente inizia».

Così Michela Calabrò e Mirella Giuffrè, rispettivamente presidenti di ArciGay I due mari e Agedo Reggio Calabria, hanno commentato la recente dichiarazione “Fiducia supplicans” del Dicastero per la Dottrina della Fede. Approvata da Papa Francesco, con essa la Chiesa introduce la benedizione delle coppie omosessuali. Un’apertura condizionata perché tale benedizione, anche se tale, non deve in alcun modo essere assimilabile, nella forma della ritualità e nella sostanza dell’indissolubilità, al vincolo sacramentale del matrimonio

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