Devono rispondere di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e tentata truffa aggravata. Le attività portate avanti dai carabinieri del gruppo di Gioia Tauro
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Denunciate nel Reggino 13 persone che percepivano il reddito di cittadinanza. Le attività portate avanti dai carabinieri del gruppo di Gioia Tauro. Devono rispondere di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in ordine a richieste non spettanti di sussidi economici.
Reddito cittadinanza, gli indagati
Tra gli indagati, due italiani e 11 stranieri di nazionalità rumena, bulgara e marocchina. Le indagini dell’Arma avrebbero permesso, attraverso l’attenta analisi di 170 istanze presentate, di verificare numerose irregolarità nelle procedure di attestazione e l’assenza dei requisiti previsti per l'erogazione del beneficio.
Le difformità riscontrate hanno evidenziato l'illegittima erogazione dei sussidi a persone non aventi diritto, per un danno erariale di circa 70.000 euro. Gli esiti dell’attività investigativa sono stati segnalati alla magistratura e all’Inps ai fini dell’interruzione dell’elargizione del sussidio e del recupero delle somme indebitamente percepite.
L’indagine, che ha riguardato in ultimo la comunità di Melicucco, si inserisce in un più ampio contesto di varie attività di verifiche condotte dai militari del Gruppo di Gioia Tauro, su tutto il territorio della piana. A partire dal 2020, sono state nel complesso circa 300 le persone, tra cittadini italiani e migranti denunciate per violazioni inerenti la normativa sul reddito di cittadinanza, per un tentato danno erariale di circa oltre 2 milioni di euro.