Calabria etica, il fascicolo nelle mani del pm Viscomi (VIDEO)

Si ipotizza il reato di abuso d'ufficio nelle assunzioni dell'ente in house della Regione
di Gabriella Passariello
5 marzo 2015
15:49

Nuovo step sull'inchiesta Calabria etica in merito a presunte assunzioni illegittime all'interno dell'ente in house della Regione. La Procura di Catanzaro è arrivata a delineare l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio su un'indagine iniziata a febbraio dai carabinieri del Nucleo investigativo sanità e ambiente (Nisa) che hanno acquisito su richiesta del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri una serie di documenti, in particolare quelli relative alle assunzioni a tempo determinato effettuate dall'Ente in house della Regione Calabria tanto nel periodo immediatamente precedente alle elezioni regionali del 23 novembre scorso quanto nel periodo successivo, per un totale di circa 700 contratti al costo complessivo di oltre 5 milioni di euro.

 


Il fascicolo d'inchiesta è passato al sostituto procuratore della Repubblica Graziella Viscomi, competente nel settore della Pubblica amministrazione. L'ente,che si occupa di politiche di solidarietà sociale a capo del dipartimento 10 e dell'assessorato al Lavoro, all'epoca retto da Nazzareno Salerno, oggi consigliere regionale di Forza Italia, avrebbe firmato e sottoscritto incarichi lampo, assunzioni la maggior parte dei quali a titolo precario finiti nel mirino della Procura che sta indagando anche sulla liceità di altri contratti stipulati da Calabria Etica nei mesi di dicembre e gennaio e che avrebbero garantito 54 collaborazioni nuove di zecca a beneficio dei lavoratori di Lamezia Terme, territorio dove è candidato a sindaco proprio Pasqualino Ruberto, presidente dell'ente prima che fosse commissariata.


Gabriella Passariello

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