Conferma quasi interamente le condanne emesse in primo grado la Corte d’Appello a Catanzaro che oggi si è pronunciata in merito al processo che vedeva imputate nove persone per la rapina al caveau della Sicurtransport. Sette sono state giudicate con il rito abbreviato. Gli imputati erano accusati di furto, danneggiamento, ricettazione e porto d'armi aggravate dall'aver agevolata la cosca di San Leonardo di Cutro. I giudici hanno confermato le pene comminate in primo grado dal Gup del Tribunale di Catanzaro ovvero: Carmine Fratepietro, 41 anni di Andria, condannato a 10 anni e otto mesi di reclusione a fronte della richiesta avanzata dal pubblico ministero di 14 anni e il pagamento di 2mila euro di multa; Matteo Ladogana, 47 anni di Cerignola, condannato a 10 anni e otto mesi di reclusione a fronte della richiesta avanzata dal pubblico ministero di 14 anni e il pagamento di 2mila euro di multa.

 

Il giudice ha riconosciuto il diritto a ricevere il risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede ma è stata fornita una provvisionale di oltre nove milioni. La richiesta avanzata dal pubblico ministero era di 14 anni e il pagamento di 2mila euro di multa. Alessandro Morra, 38 anni di Cerignola, è stato condannato a 12 anni di reclusione a fronte della richiesta avanzata dal pubblico ministero di 14 anni e il pagamento di 2mila euro di multa; Dante Mannolo, 40 anni di Cutro, condannato a 10 anni e 8 mesi (in primo grado era stato condannato a 14 anni di reclusione); Giovanni Passalacqua, catanzarese di 54 anni, condannato a 10 anni e 8 mesi (in primo grado 14 anni di reclusione); per entrambi i giudici hanno escluso l'aggravante mafiosa. Assolto perché il fatto non sussiste Pasquale Pazienza, condannato in primo grado a 10 anni e otto mesi di reclusione.