Armi e munizioni detenute illegalmente: arrestati padre e figlio a Rosarno

Una pistola “beretta” e un fucile a canne mozze nonché munizionamento comune e a salve di vario calibro sono stati rinvenuti in un capanno pertinente all’abitazione. Un arresto per furto, invece, a Montebello Jonico
21 gennaio 2017
16:52

Nella notte del 21 gennaio 2017, a Rosarno (Reggio Calabria), nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio, coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro diretta dal tenente Gabriele Lombardo, i Carabinieri della Tenenza di Rosarno agli ordini del sottotenente Alfio Rapisarda, hanno arrestato Rocco Gallo, 65 anni e il figlio Angelo, 26 anni, di Rosarno.

 


I due, già noti alle forze dell’ordine, sono ritenuti responsabili dei reati di detenzione illegale di munizionamento ed armi comuni da sparo e clandestine, nonché del reato di ricettazione. Nel corso di una perquisizione domiciliare sono state rinvenute tra materiale ferroso depositato all’interno di un capanno pertinente all’immobile, una pistola Beretta calibro 7.65, avvolta in un involucro in cellophane, un fucile a canne mozze calibro 12 clandestino, oleato e pronto all’uso, munizionamento comune e a salve di vario calibro, nonché parti e congegni di una carabina.

 

Le armi e le munizioni rinvenute sono state repertate e sottoposte a sequestro in attesa di essere avviate presso i laboratori tecnico/balistici dell’Arma, al fine di accertare se le stesse possano essere state usate per la commissione di altri delitti. Sono stati condotti, l’uno nella propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, e l’altro nella Casa circondariale di Palmi.

 

Un altro arresto, invece, è stato effettuato sempre nel Reggino, dai Carabinieri della Stazione di Saline Joniche. Le manette, a Montebello Jonico, sono scattate per Stelitano Leandro, del luogo, di anni 39, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo dovrà scontare mesi 8 di reclusione, per il reato di furto aggravato commesso nell’anno 2011. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato condotto nella casa circondariale “Arghillà” di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

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