Gli investigatori al lavoro per ricostruire le fasi della lite che avrebbe preceduto la sparatoria. La donna originaria di Anoia, nel Reggino, era molto conosciuta nel quartiere di Villaggio Falcone: «Ci coccolava con crostate e caffè»
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Sono tre gli indagati per l’omicidio di Caterina Ciurleo, la donna di 81 anni originaria di Anoia (Reggio Calabria) uccisa da un proiettile vagante a Roma, nell’area di Villaggio Falcone, mentre era in auto con un’amica.
Dopo il 28enne Dante Spinelli, prima fermato e poi rilasciato dagli investigatori, le attenzioni degli investigatori si concentrano su un romeno di 24 anni e un peruviano di 25. I tre sono indagati per concorso in omicidio.
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La lite prima della sparatoria
Gli accertamenti investigativi proseguono. Viene dato ormai per certo l'inseguimento tra due auto prima della tragedia, con gli spari esplosi da una delle due vetture. Prima della sciagurata sparatoria ci sarebbe stata una lite. Aggressioni e minacce sarebbero state il primo atto, poi sarebbe arrivato l'inseguimento da Far West in auto. La Smart con a bordo Ciuleo e l’amica si è trovata in mezzo al fuoco, nei pressi di un centro commerciale: da un lato un gruppo di persone a bordo di una Golf, dall’altro gli occupanti di una Fiat 500 rossa. Una vendetta armata con una vittima incolpevole.
Nessuna delle due auto è stata ritrovata, ed è ancora da rintracciare la pistola che ha esploso i colpi. La vittima, colpita per errore, era seduta al lato passeggero della Smart quando è stata raggiunta dal proiettile partito da una delle due macchine in corsa poi fuggita. Il colpo ha attraversato il bagagliaio dell'utilitaria e poi il sedile. Ciurleo è stata ricoverata al Policlinico di Tor Vergata in condizioni disperate con un polmone perforato: è stata sottoposta a due interventi chirurgici ma è deceduta nella mattinata di venerdì.
«Caterina Ciurleo era la nonna del quartiere»
Caterina Ciurleo, testimone di Geova, era la «nonna del quartiere, a cui tutti volevano bene», ha spiegato al Corriere della Sera la sua parrucchiera Tiziana Angelone, mentre la figlia Patrizia e il marito Mauro in lacrime l’hanno descritta come «una donna perbene, con quattro nipoti che adorava. Quello che le è successo poteva accadere a chiunque».
«Ho visto Caterina solo 8 giorni fa – ha raccontato ancora la parrucchiera -, era un’amica più che una cliente. Stravedeva per uno dei nipoti che ha problemi di salute. Era meravigliosa, sempre positiva. Come la sua famiglia. Ci coccolava con crostate e caffè».