Carmine Schiavo è un giornalista napoletano che in Calabria ha trovato il luogo ideale per le vacanze e, poco meno di un mese fa, anche la salvezza. La sua vicenda la racconta su Giornalisti Italia. «Se oggi sono vivo e lo devo alle eccellenze sanitarie del Sud», scrive.

Comincia tutto a Marina di Sibari, dove il 19 febbraio scorso Schiavo rimane vittima di un brutto incidente domestico. Mentre cerca di calare da un balcone al primo piano una rete per materasso cade infatti da un’altezza di 5 metri, ritrovandosi con il viso schiacciato contro il pavimento e fortissimi dolori. A soccorrerlo, allertato dalle sue grida di aiuto, una guardia giurata del villaggio, che subito chiama l’ambulanza.

Trasportato all’ospedale Annunziata di Cosenza, il giornalista si risveglia il giorno dopo in Rianimazione, dove i medici gli spiegano che è sopravvissuto per miracolo: «Una vertebra spezzata che minacciava l’aorta, un arresto cardiaco durante l’operazione». Ma tutto, per fortuna, era andato per il meglio.

«Ho trascorso 18 giorni in ospedale, passando dal pronto soccorso alla camera operatoria, dalla rianimazione al reparto di chirurgia toracica – racconta ancora Schiavo a Giornalisti Italia –. Sono stato assistito dalle mani esperte di medici, infermieri e operatori socio-sanitari che non hanno mai smesso di muoversi come gli ingranaggi di un orologio. Grazie alla loro straordinaria competenza e umanità, ho superato sfide che sembravano insormontabili».

A eseguire l’intervento il chirurgo Daniele Scarascia, a lui e a tutto il personale che lo ha seguito durante i giorni del ricovero Carmine Schiavo fa i suoi ringraziamenti pubblici, senza dimenticare «che dietro ogni nome c’è un intero team di professionisti devoti al loro lavoro e alla salute dei loro pazienti».

Una storia a lieto fine, che dimostra, sottolinea il giornalista, come la sanità pubblica al Sud non sia sempre e solo fatta di ritardi e problemi. «Qui nel Sud – scrive Schiavo – ci sono delle vere e proprie eccellenze, dei veri eroi che lavorano instancabilmente per garantire la salute e il benessere dei loro pazienti».

Infine, un augurio: «Che i giovani talenti possano trovare opportunità qui, senza sentirsi costretti a migrare verso il Nord in cerca di migliori prospettive. E che i pazienti possano avere fiducia nelle nostre strutture, senza lasciarsi ingannare dalle sirene di luoghi lontani».