VIDEO | La denuncia del primo cittadino di Cerisano Lucio Di Gioia: «Ci avvisano dei rischi senza fornirci uomini e risorse per affrontare le emergenze» (ASCOLTA L'AUDIO)
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L'ultima allerta comunicata il 20 gennaio dalla Protezione Civile regionale sulla base delle previsioni dell'Arpacal, è di colore giallo per tutti gli otto settori in cui è idealmente suddiviso il territorio della Calabria. Nelle ultime settimane abbiamo avuto anche allerte arancioni e persino rosse.
La polemica social
Il bollettino avverte i sindaci segnalando il pericolo di smottamenti o esondazioni di torrenti o caduta di alberi o ancora mareggiate, per venti di tempesta e forti precipitazioni. Ma concretamente, alla comunicazione di eventuale pericolo, nulla segue se non qualche scongiuro. Perché gli enti locali non hanno uomini, mezzi e risorse per contrastare le situazioni di pericolo. Un fatto noto, ribadito con un polemico post sui social da Lucio Di Gioia, primo cittadino di Cerisano, piccolo centro abitato delle serre cosentine.
Prassi da scaricabarile
Il quale si dice «stufo di ricevere avvisi difensivi da parte di chi dovrebbe occuparsi direttamente e concretamente di tutelare le nostre comunità». In sostanza, interpretando un pensiero comune a molti altri amministratori locali, Di Gioia denuncia quello che egli stesso definisce «una prassi da scaricabarile. Nessuna risposta possiamo dare alle emergenze conclamate dei nostri territori pienamente a conoscenza degli enti sovracomunali. Noi sindaci siamo i terminali. Il problema è che non abbiamo opportunità di intervenire ma rispondiamo penalmente di eventuali eventi avversi».
Non tocca a noi
Tanto per rendere l'idea della condizione dei piccoli comuni, Cerisano dispone di un solo agente di polizia locale. «Non vogliamo rifuggire dalle nostre responsabilità o dai nostri doveri. Ma ci servono le risorse per mettere in sicurezza il territorio, garantire la manutenzione, le opere. E non possono essere i Comuni, privi di fondi e personale, a provvedere».