Lupi alle porte di Catanzaro, Coldiretti lancia l'allarme: «Ovini sbranati»

Gli esemplari immortalati da fototrappole notturne. L'associazione degli agricoltori riferisce di diversi attacchi ad un allevamento in contrada Janò e invoca un intervento delle autorità competenti

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di Redazione
13 maggio 2019
14:37

Sarebbero diversi gli attacchi ad un allevamento di bestiame a Janò, a fondo valle lungo la strada nuova per Magisano, e costeggia il fiume Alli, alle porte di Catanzaro. I responsabili sarebbero alcuni esemplari di lupo che a queste latitudini è difficile incontrare. A riportare la notizia è Coldiretti. «Per la verità – dichiara Federico Pettinato dirigente Coldiretti e titolare dell’azienda - gli attacchi si verificano dal mese di novembre, ma gli avvistamenti sono più recenti. Con alcune fototrappole a visione notturna - riferisce – sembra proprio che ci sia la presenza  dei predatori e abbiamo riscontrato che si tratta di tre esemplari. La foto è scattata nel territorio di Sellia Marina sulla statale 106, a pochi chilometri in linea d’aria dall’azienda. Ad oggi sono stati attaccati e sbranati una decina di ovini e abbiamo ulteriormente constatato, insieme al veterinario, che il “morso” e le modalità sono proprio quelle tipiche dei lupi».

 


Coldiretti avanza anche il dubbio che l’immissione dei lupi in questo territorio sia avvenuta per contrastare e creare un antagonista alla presenza di cinghiali. «Sarebbe questa, se confermata, - scrive in una Coldiretti - una scelta sconsiderata e improvvida, una sorta di “piano lupi” clandestino, che non contribuisce per niente a creare una situazione di equilibrio. Coldiretti continuerà a battersi affinché le attività imprenditoriali degli allevatori possano svolgersi sia senza l’incubo delle predazioni, che ricordiamo solo a causa dello spavento possono provocare il rischio di aborti, frattura degli arti e diminuzione della produzione di latte, che della contaminazione dei cinghiali. Riteniamo che questa è una situazione particolarmente grave e preoccupante e sulla quale - chiede Coldiretti - le autorità competenti (Asl, Carabinieri Forestali, Sindaci e Regione) devono fare immediatamente luce poiché, insieme all’attività di allevamento, influisce anche sulla sicurezza dei cittadini e pertanto ci aspettiamo un intervento concreto. Parallelamente –conclude Coldiretti - poniamo l’accento anche su adeguati rimborsi dei danni, anche se questo lo affidiamo responsabilmente agli organismi deputati agli accertamenti che siamo convinti partiranno subito».

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