«La Calabria non può farcela», l’allarme del presidente dei medici italiani

Il numero uno della federazione nazionale dei camici bianchi sottolinea i limiti del sistema sanitario regionale. Peggio di noi solo il Molise: «Manca tutto, bisogna usare gli ospedali da campo dell'esercito»

di Redazione
6 marzo 2020
14:44

«In Puglia e Campania forse potremmo farcela, e anche in Sicilia potremmo riuscire a reggere come in Lombardia; ma in Calabria non credo proprio».
A dichiararlo è stato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. Intervistato da Repubblica per fare il punto della situazione sull’attività di contrasto al coronavirus, il rappresentante dei medici italiani è stato molto diretto. Peggio della Calabria se la passerebbe solo il Molise, «dove la situazione in termini di personale e strutture è drammatica: serviranno ospedali da campo, dobbiamo utilizzare la sanità militare oltre a quella convenzionata».

 


Prima del coronavirus c’erano 1.582 posti in terapia intensiva negli ospedali pubblici delle sette regioni del Sud. In tutta Italia sono 5.395. In Calabria i posti in terapia intensiva sono 107.
«Mancano mascherine, camici e visiere – ha aggiunto Anelli -. Il ministro mi ha assicurato stamattina che la distribuzione alle Regioni è avvenuta, ma io continuo a ricevere segnalazioni da medici in tutta Italia».

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