VIDEO | La somministrazione delle dosi del siero anti Covid nella struttura sanitaria reggina procede spedita. Il commissario Guido Longo prova ad accelerare chiedendo uno sforzo in più aprendo alla popolazione fragile non ospedaliera
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Oltre 10 mila pazienti fragili sono in carico al grande ospedale metropolitano. Questo il numero di vaccini che il Gom, nonostante non abbia tra le sue mission quella delle vaccinazioni, dovrà somministrare per mettere in sicurezza la popolazione fragile, malati oncologici, diabetici e tutte quelle patologie gestite dai vari reparti. Ma la capacità organizzativa del Gom non è rimasta inosservata e il commissario Guido Longo prova ad accelerare chiedendo uno sforzo in più aprendo alla popolazione fragile non ospedaliera.
L’organizzazione interna, salvo il rodaggio iniziale, ha visto la suddivisione in due piani per garantire sicurezza e azzerare il rischio di errori nella somministrazione del siero salva vita. I pazienti fragili ricevono il Pfizer al terzo piano mentre le categorie estere, già gestite dal Gom come le forze dell’ordine, sono prese in carico tramite elenchi già forniti dai vari comandi, al quinto piano con l’inoculazione dell’AstraZeneca. La prenotazione dei pazienti fragili, grazie all’accordo con la protezione civile, è ormai partita spedita. I pazienti vengono contattati tramite elenchi forniti dai vari reparti e devono presentarsi a un orario stabilito così da evitare attese, assembramenti e, soprattutto, spreco di dosi che, come ormai noto, sono merce rara alle nostre latitudini in particolare modo il Pfizer.
«Siamo riusciti a fare oltre 700 vaccini in un solo giorno – ci spiega Vito Natale coordinatore del centro vaccini al Gom – ma abbiamo un grande problema che è relativo alla carenza di personale che in questa fase si sta mostrando in modo ancora più importante perché aprire anche all’utenza esterna, in un centro Covid anche hub, faciliterebbe quella che è la vaccinazione di massa ma con questa mancanza di risorse abbiamo enormi difficoltà a gestire tutto questo». Quelli gestiti dal Gom sono numeri importanti che fanno pensare a una plausibile apertura alla popolazione non ospedaliera. Volontà che il commissario Guido Longo non cela, ma per poterla concretizzare urge un intervento in termini di fondi e personale.
«Sarebbe auspicabile un intervento delle istituzioni – conferma Natale – perché tutto il personale che lavora al centro vaccinale è già impiegato in altri reparti e viene a svolgere questo servizio fondamentale in maniera volontaria facendo degli enormi sforzi con la speranza di vedere una remunerazione particolare». L’ospedale tramite una manifestazione interna ha già avuto l’adesione di 42 unità pronte a scendere in campo ma mancano i fondi per garantire il pagamento delle ore straordinarie e proprio in questo, l’intervento regionale sarebbe decisivo. Non si può chiedere a dei professionisti di lavorare oltre un certo numero di ore, sarebbe ingiusto e, soprattutto, si rischia di incorrere nell’umano errore.