Presidi su molte strade principali e due riunioni in programma in Regione nel tentativo di trovare una mediazione: quella di oggi è una giornata fondamentale sul fronte della protesta degli agricoltori in Calabria. 

I presidi più importanti sono in corso nel Catanzarese e nel Crotonese. Lunghe file a Botricello e Cropani Marina, sulla strada statale 106. Proprio i sindaci dei due comuni del Catanzarese, Saverio Simone Puccio e Raffaele Mercurio, dopo le interlocuzioni con il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, hanno ottenuto un tavolo tecnico che si terrà in mattinata in Regione e a cui seguirà una seconda riunione con gli agricoltori del Crotonese. Molti i disagi alla circolazione stradale.

Il blocco dei trattori, la solidarietà del vescovo di Crotone

«Sono qui come padre e responsabile di una comunità che guarda con attenzione al mondo agricolo perché i nostri fratelli che lavorano in questi ambiti sono quelli che fanno fruttificare la terra e, quindi, hanno una grande dignità e una grande valenza umana. Noi siamo con loro nella difesa del loro desiderio di lavorare, nel loro desiderio di essere messi nelle condizioni migliori per fare un lavoro di dignità e qualità». Lo ha detto monsignor Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone-Santa Severina che ha fatto visita, a Botricello, ad uno dei presidi permanenti in atto da parte degli agricoltori in Calabria.

«Sono molto contento - ha aggiunto il presule - di essere qui in questo momento. E sono venuto per portare la solidarietà, la vicinanza e la condivisione di tutta la nostra chiesa per stare insieme ai lavoratori di questo settore e le famiglie. La posta in gioco non riguarda solo loro ma tutti noi. In questi giorni abbiamo vissuto tutti un po' un sano disagio perché abbiamo avuto delle difficoltà dovute alle manifestazioni sulle strade. Però questo disagio ci ha fatto comprendere i problemi che questi nostri fratelli sollevano davanti ai nostri occhi».

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«Abbiamo capito tante cose - ha sostenuto ancora l'arcivescovo - perché ognuno di noi segue il proprio settore, i propri interessi, le sue occupazione e fatiche. Gli agricoltori, le loro famiglie e tutto l'indotto che gira intorno al settore, parlano di problemi che riguardano tutti noi. La legislazione europea, con le sue sfide e i suoi interrogativi, i passi del Governo nazionale. Si tratta di questioni che dovrebbero tutte darci da pensare perché l'Italia e soprattutto la Calabria ha in questo settore un contesto vitale che noi vogliamo sia custodito e valorizzato. Non dobbiamo permettere che ci siano interventi che anziché promuovere questo settore comportino, direttamente o indirettamente, un ridimensionamento. Penso che turismo e agricoltura di qualità siano il futuro della Calabria. La nostra gente con sacrificio sta facendo questi passi. Vorremmo che il governo nazionale e l'Ue creassero le condizioni perché questo sforzo non sia vanificato».

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Mons. Panzetta, dialogando con i manifestanti, ha assicurato che porterà le istanze raccolte tra i lavoratori della terra all'assemblea dei vescovi calabresi. «In questi anni, da quando sono qui - ha sostenuto il presule - ho visto tanto desiderio di fare qualità. Anche nelle visite pastorali nelle attività agricole che insistono nelle parrocchie che ho visitato, ho constatato tanta voglia di misurarsi con i grandi mercati con il desiderio di fornire prodotti di qualità. Si tratta di dunque di difendere quelle impostazioni normative che consentono in Italia e in Calabria di fare qualità e soprattutto di difendere posti di lavoro».