Aggressione razzista a Falerna: «Fuori, negri!». Famiglia va al ristorante e finisce in ospedale

Il pestaggio a colpi di spranga è avvenuto in un lido sul lungomare della cittadina marina. Molte le reazioni, compresa quella del segretario calabrese della Lega. La polizia avrebbe già individuato tre dei sette aggressori

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di Tiziana Bagnato
17 agosto 2018
18:20

Gli uomini del Commissariato di Lamezia Terme avrebbero individuato tre delle sette persone che hanno partecipato, ierir sera, al pestaggio di un cittadino dominicano e dei suoi familiari (fra questi la moglie incinta).

 


L'aggressione al ristorante

«Risali in macchina e vai via, che qua siamo in Calabria, non sono accettati i negri» e ancora «Negro di m...». Una tranquilla cena di ferragosto tra un uomo di origini dominicane, la sua compagna incinta e sua suocera è finita in un’aggressione a sfondo razzista che ha portato il giovane e la madre della fidanzata a dover essere ricoverati nell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme.

 


Tutto avrebbe avuto origine in un lido del lungomare di Falerna dove i tre erano a cena. Le annotazioni su alcune pietanze espresse dal ragazzo non sarebbero piaciute ad uno dei camerieri che si sarebbe opposto anche alla richiesta di servire il dolce.

 


Pagato il conto la coppia e la suocera sarebbero usciti dal locale e il giovane si sarebbe allontanato per raggiungere la propria auto e avvicinarla all'ingresso del locale. A quel punto alcune persone si sarebbero avvicinate urlandogli le frasi razziste e iniziando a prendere a pugni l'auto.

 

Un'altra persona, forse un cameriere, con un bastone in mano, gli avrebbe anche intimato di andare via rivolgendosi ad un altro cittadino extracomunitario che era presente, intimandogli di cacciare via «questo negro di m...» che «non può fare come a casa sua, qui siamo in Calabria, picchialo».

 


Obbedendo agli ordini ricevuti l'extracomunitario avrebbe iniziato a prendere a pugni la vittima mentre al gruppo si univano il cameriere e altre persone continuando a sferrare calci e sprangate. Altri colpi hanno raggiunto la suocera dell'uomo che era accorsa a difesa dell'aggredito e che ha riportato una frattura dell’omero, contusioni e una prognosi di trenta giorni, per il giovane, invece, contusioni a viso e gambe.

 


Sull’aggressione ha preso posizione il deputato della Lega Domenico Furgiuele: «Esprimo la mia più viva solidarietà e vicinanza umana al cittadino dominicano per la barbara aggressione subita ieri l'altro nel mentre trascorreva un momento che doveva essere di svago insieme alla propria famiglia in un locale del litorale falernese. La violenza a sfondo razzista che ha travolto lui e i propri cari è un fatto di una gravità inaudita, assolutamente inaccettabile ,per questo mi auguro che gli aggressori saranno puniti adeguatamente ma soprattutto rapidamente. La risposta delle autorità giudiziarie deve essere infatti celere al fine di scoraggiare il ripetersi di siffatte vergogne che rischiano di compromettere l'immagine della nostra filiera turistica è sempre basata sull' accoglienza e sulla giovialità».

 


«Ciò che fa paura – sottolinea Potere al Popolo - è il clima di consenso che si respira intorno ad un razzismo che più non si nasconde. Chi negli scorsi anni quando abbiamo parlato di antifascismo e antirazzismo ci diceva di essere veteri e anacronistici, oggi ha un pezzo di responsabilità per tutto ciò che sta accadendo».

 


Per Rifondazione Comunista Calabria «nel caso venisse confermata la circostanza che l’aggressione verbale, prima di quella fisica, sia stata messa in atto all’interno di un ristorante» bisogna attivarsi «affinché allo stesso locale venga sospesa e revocata la licenza».

Giornalista
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