«L’aeroporto di Reggio cambia volto e si proietta al futuro». Con questo slogan Sacal ed Enac hanno presentato in grande stile il progetto di ammodernamento e della messa in sicurezza del “Tito Minniti”. Un finanziamento di 25 milioni di euro finalizzato anche alla progettazione, da parte degli ingegneri di Sacal, dell’adeguamento antisismico, ristrutturazione aree pubbliche e adeguamento energetico, sistema “GBas”, riqualificazione pavimentazione della pista e sistemi visivi-luminosi Avr. Gli altri interventi riguarderanno poi, le demolizioni dei ruderi e manufatti pericolosi, l’adeguamento dei parcheggi, della sala imbarchi e controllo apparati bagagli; gli impianti controllo e smistamento bagagli nonché un sistema “antintrusione”.

I fondi del Cipe

I fondi sono stati stanziati dal Cipe ed è per questo che oggi si è registrata la presenza della viceministro dell’economia Laura Castelli: «Questo è un aeroporto che rischiava la chiusura. Abbiamo destinato le risorse su questo scalo perché già c’era l’idea di come rimetterlo in piedi e di come migliorarlo. Il progetto era già coerente e chiaro dall’inizio». È soddisfatta quindi il vice ministro pentastellato per aver trovato le risorse e per averle destinate al progetto di Sacal. «Il Sud spesso - ha continuato Castelli - non ha avuto la possibilità di avere le giuste risorse o le ha avute e non riusciva a spenderle oppure erano bloccati all’interno delle commissioni come quella del Cipe. Questo Governo ha invece sbloccato ben 50 miliardi di investimenti. C’è ancora molto lavoro da fare ma siamo molto determinati».

 

Ma su la gestione dei fondi, e le iniziative in tema di trasporti, da parte della Regione Calabria governata Mario Oliverio, e di quelle da parte della città metropolitana, guidata da Giuseppe Falcomatà, la Castelli si trincera dietro il silenzio. Prima tira una leggera “stoccata” in tema di spesa delle risorse, ma poi quando sente nominare Oliverio e Falcomatà, entrambi in quota Partito Democratico, in modo secco afferma: «Non voglio parlare di altri perché non mi occupo della politica regionale; mi occupo del ministero dell’economia e di questo parlo». La cooperazione, però tra Stato e Regioni proprio in termini di economia e di trasporti è fondamentale. In definitiva oggi è la giornata del binomio, almeno sul fronte dello scalo reggino, tra i 5 stelle e Forza Italia. Il deputato azzurro, Francesco Cannizzaro, è stato il promotore dell’emendamento che ha permesso lo stanziamento delle risorse.

 

Cannizzaro rivendica il proprio impegno

«Oggi è una giornata storica - ha dichiarato Cannizzaro - per la città di Reggio e per la Calabria in generale. L’emendamento è stato accolto in tempi record. Il 24 luglio si è dato il via al piano operativo dei 25 milioni destinati all’aeroporto dello Stretto. Dopo appena 10 giorni siamo qui, a Reggio Calabria, in conferenza stampa con tutti gli attori che hanno contribuito a questo obiettivo ad illustrare quale sarà il nuovo volto dello scalo reggino. Finalmente si riaccendere la speranza di vedere un aeroporto moderno e sicuro, che non avrà nulla da invidiare agli altri scali italiani. Sono particolarmente soddisfatto perché un emendamento che arriva dall’opposizione e viene approvato dal Governo non capita tutti i giorni. Ringrazio il viceministro Laura Castelli, ha proseguito il deputato di Forza Italia, innanzitutto per la sua presenza a dimostrazione del fatto che quando il territorio “chiama” la politica ed i partiti devono essere accantonati. Con questa conferenza stampa lanciamo un messaggio di grande civiltà, di altezza politica che ormai è andata persa».

 

Sull’assenza di Regione e città metropolitana, Cannizzaro chiama in causa Sacal sostenendo che la scelta della società di gestione «nel convocare gli attori protagonisti di questo successo, sia stata lungimirante. Al tavolo della conferenza trovate chi ha reso possibile l’investimento». Corregge il tiro, ma non troppo, lo stesso presidente De Felice il quale sull’assenza di Oliverio e Falcomatà, incalzato dalle domande, ha motivato «che oggi non è un cocktail party, non è una riunione di partito, ma una conferenza stampa tecnica operativa, dove chi è voluto venire lo ha fatto spontaneamente dal punto di vista politico. Non abbiamo fatto inviti a nessuno. È chiaro che se fosse stata altro tipo di conferenza - ha concluso De Felice - avremmo avuto non solo il sindaco, ma anche altre autorità istituzionali. Qui ci sono solo persone che hanno un motivo per stare nello scalo per motivi istituzionali, di sicurezza, di controllo e altro».
Sulla carta i soldi adesso ci sono come ci sono anche i dieci interventi progettuali, ma il “Tito Minniti” comunque deve fare i conti ancora con molti fattori: dalle compagnie che puntualmente voglio “volare via”, ai prezzi non sempre competitivi delle tratte e con un bacino di passeggeri che ancora in termini di presenze non è soddisfacente.