Si è spenta, la scorsa settimana, nella sua casa di Roma, Manuela Perroni Berto, moglie del grande scrittore, moglianese di nascita ma calabrese di adozione, Giuseppe Berto.

La vedova del grande scrittore aveva 87 anni e soffriva già da tempo di varie patologie. Accudita dalla figlia Antonia, dal marito Phillip e dall’adorata nipote Giulia, Manuela si trovava nel suo appartamento romano, dove risiedeva quando non era nella sua casa di Capo Vaticano, in Calabria, dove lo scrittore aveva voluto costruire il suo rifugio e dove trascorreva con la famiglia gran parte del suo tempo, scrivendo.

Una grande donna, moglie appassionata, madre e nonna premurosa, donna tenace, schietta e sincera, che ha dedicato la vita alla famiglia, al marito, allo scrittore, ed è stata socia fondatrice, insieme a Cesare De Michelis, Lucio Verbeni e Diego Bottacin, con i Comuni di Mogliano Veneto  e Ricadi, in Calabria, del  Premio Letterario di scrittura dedicato allo scrittore nato a Mogliano il 27 dicembre 1914.

Il Liceo Scientifico “Galilei” di Lamezia ricorda la moglie dello scrittore Giuseppe Berto che grazie al gemellaggio, da due anni, con il Liceo “Berto” di Mogliano ha iniziato un percorso di valorizzazione di alcuni grandi scrittori  tra cui Giuseppe Berto.  

«Ho avuto il piacere di conoscere la signora Berto a Ricadi, nella cui casa, con grande entusiasmo, ha accolto studenti e docenti» - dice il dirigente Teresa Goffredo - «mi avevano descritto la signora Berto come una persona autorevole e mi sono ritrovata dinanzi una persona gentile e accogliente che ci ha parlato del marito raccontando aneddoti vari. Ha risposto alle domande degli studenti illustrando  i luoghi a lui cari, i suoi libri, i suoi oggetti».  

In occasione delle celebrazioni del centenario della nascita del grande scrittore, nel 2014, Manuela e Antonia, hanno seguito, insieme al Liceo “Berto” di Vibo e di Mogliano e, grazie al patrocinio dell’ assessore alla Cultura Prof. Mario Caligiuri (il quale per l’occasione costituì un Comitato per sovrintendere le celebrazioni) e con l’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, i vari preparativi e hanno sempre affiancato, con grande entusiasmo, le iniziative volte a far conoscere la vita e l’opera del padre-marito Bepi , come affettuosamente lo chiamava la moglie Manuela.  

«Il centenario di Berto - spiega ancora Teresa Goffredo - è stato un modo di celebrarne la figura ma soprattutto un pretesto per riscoprirlo in tutta la sua sorprendente modernità e farlo meglio conoscere agli studenti calabresi. In quell’occasione, ancora una volta, grazie alla disponibilità della moglie Manuela, è stata  allestita una mostra fotografica sull’autore. Con tutti loro collaboro affinchè l’ opera di divulgazione e promozione di Giuseppe Berto, venga portata avanti».

Berto ha trascorso molto tempo ini Calabria  e Antonia, la figlia, raccogliendo l’eredità dalla sua cara mamma, da sempre impegnata nel recupero della memoria dell'opera letteraria di Giuseppe Berto, continua a impegnarsi in quest’opera, aprendo le porte della casa di Ricadi e nello stesso tempo  spostandosi, Ella stessa, per parlare e ricordare, con toccante testimonianza di momenti familiari, il padre e lo scrittore.