Giuseppe Strangio, già direttore delle Poste di Siderno in Calabria, è stato assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, al processo in abbreviato che si è tenuto davanti al Gup di Milano dove il 59enne era imputato per l’ipotesi di reimpiego di denaro di provenienza illecita con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di favorire la ’ndrangheta.
La sentenza è stata emessa dal giudice Giulio Fanales all’esito della camera di consiglio, che si è tenuta dopo la discussione in cui l’ufficio di procura ha concluso con la richiesta di condanna a 9 anni di reclusione, mentre la difesa del 59enne originario di San Luca, rappresentata dall’avvocato Leone Fonte, ha chiesto e ottenuto l’assoluzione.


L’ex direttore era stato tratto in arresto nel marzo del 2016 in quanto, secondo la Dda, coordinata dal Procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai sostituti Paolo Storari e Cecilia Vassena, vi era stata un’operazione di reimpiego di denaro di provenienza illecita nell’acquisto di immobili ed in particolare della storica Farmacia Caiazzo, sita in Milano nell’omonima piazza. Peraltro, essendo Strangio impiegato presso le poste centrali di Siderno, sempre secondo l’accusa, avrebbe utilizzato il suo ruolo di direttore per riciclare ingenti somme di denaro senza effettuare le doverose segnalazioni all’antiriciclaggio.


Già allora il 59enne, alla presenza della difesa, ha fornito ampie spiegazioni su tutte le contestazioni, in particolare ha evidenziato la provenienza lecita e la tracciabilità del denaro, sottoponendosi a due interrogatori, dimostrando, altresì, di aver operato con diligenza ed assoluta trasparenza nel dirigere l’ufficio postale di Siderno.
A distanza di alcuni giorni dall’esecuzione dell’ordinanza di custodia, su istanza del legale Fonte l’ex direttore Strangio otteneva gli arresti domiciliari e, dopo circa un mese, era stato scarcerato.


L’estraneità da contesti equivoci e da ogni altro addebito mosso nei confronti del 59enne è stata ribadita nel corso della discussione dalla difesa che ha evidenziato l’insussistenza di elementi a riscontro dell’ipotesi investigativa.
La vicenda giudiziaria che ha coinvolto suo malgrado lo Strangio non ha avuto quale conseguenza solo il suo arresto, ma ha prodotto anche il suo licenziamento da parte delle poste italiane. L’avvenuta assoluzione dovrebbe comportare, quindi, il reintegro al proprio posto di lavoro di Strangio.