Il lametino Francesco Maria Stranges è deceduto nel 2021 in un infortunio sul lavoro. L'altro imputato Vincenzo Bonaddio è stato condannato a 8 anni per estorsione
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Si è concluso questa mattina dinnanzi al Tribunale di Lamezia Terme - presidente Angelina Silvestri, a latere Adele Foresta e Domenico Riccio) il giudizio di primo grado nei confronti di Francesco Maria Stranges (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro) e di Vincenzo Bonaddio (difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Carmine Curatolo), che li vedeva imputati per il reato di intestazione fittizia di beni aggravato dalla finalità di agevolare la cosca Giampà. Vincenzo Bonaddio era anche accusato di estorsione pluriaggravata ai danni di un imprenditore di Lamezia Terme.
Assoluzioni
Il Tribunale, accogliendo integralmente le richieste formulate dalla procura distrettuale rappresentata in udienza dal pm Chiara Bonfadini, ha assolto Francesco Maria Stranges e Vincenzo Bonaddio dal reato di intestazione fittizia mentre ha condannato Bonaddio per il solo reato di estorsione alla pena di 8 anni di reclusione oltre al pagamento di 1.600 di multa ed al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili. In particolare, nei confronti dell’associazione Antiracket Lamezia e del Comune di Lamezia Terme liquidati in 5mila euro ciascuna.
Gli immobili di proprietà
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale è emerso come – per quel che attiene la contestazione di intestazione fittizia di beni - gli immobili che la Procura originariamente riteneva riconducibili a Bonaddio ancorché formalmente intestati a Stranges - una villa a Conflenti costruita nel 2008 ed un terreno a Feroleto Antico acquistato nel 2012 - rientravano invece nella effettiva ed esclusiva disponibilità di Franco Stranges e dei componenti del suo nucleo familiare.
La villa
Il legale difensore, Aldo Ferraro, ha infatti dimostrato che la villa a Conflenti non solo era stata costruita con risorse economiche che provenivano dal suo assistito ma soprattutto che essa è sempre stata nella sua esclusiva disponibilità tanto da essere stato denunciato per abuso edilizio rispetto ad alcuni lavori di ampliamento eseguiti nel 2014. Inoltre sono stati rinvenuti al suo interno beni e suppellettili della figlia che era in procinto di trasferirsi al suo interno all’epoca in cui ne fu disposto il sequestro.
I terreni
Quanto invece al terreno a Feroleto, la difesa ha fornito la prova che i dati reddituali valorizzati in fase di indagine fossero da integrare con ulteriori introiti che derivavano a Stranges ed ai suoi familiari dall’azienda agricola di cui erano titolari, e di cui non si era tenuto conto, la cui entità era tale da giustificare quell’investimento immobiliare. La prova della innocenza di Francesco Maria Stranges è stata tale da indurre il pm e l’avvocato Ferraro a chiedere che il Tribunale, anziché emettere una sentenza dichiarativa della estinzione del reato per la morte dell’imputato (essendo egli tragicamente deceduto a causa di un infortunio sul lavoro nel febbraio 2021) pronunciasse la sua assoluzione “nel merito” delle accuse che gli erano state addebitate, richiesta accolta dal Tribunale, che ha assolto Francesco Maria Stranges “perché il fatto non sussiste”.