La vicenda in un centro del Pollino. L'uomo è stato condannato dal Tribunale di Castrovillari anche alla interdizione perpetua dai pubblici uffici
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Aveva attenzioni troppo "affettuose" nei confronti di una ragazzina di 12 anni, figlia della sua convivente. Una storia drammatica uscita fuori dalle carte di una inchiesta che ieri ha visto la sua fine con la condanna di un quarantenne alla pena di cinque anni e mezzo di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Lui, il patrigno della piccola vittima è stato condannato dal Tribunale di Castrovillari (presidente Anna Maria Grimaldi) al termine della ricostruzione articolata, grazie alla prove raccolte dagli uomini dell'Arma dei Carabinieri di Castrovillari agli ordini del maggiore Giovanni Caruso, e la madre della ragazzina assistita dall'avvocato di parte civile Ugo Anelo.
L'uomo un operaio quarantenne avrebbe approfittato del silenzio della minore fino quando, per caso, una giorno la mamma della ragazzina lo avrebbe sorpreso in atteggiamenti troppo affettuosi nella stanza di sua figlia. Da li avrebbe avuto inizio la denuncia e la ricostruzione dei fatti che hanno inchiodato l'uomo alle sue reponsabilità anche grazie ai racconti della minore che hanno costituito il più pesante fardello che ha portato alla condanna.