A Scalea, all'ombra della maestosa Torre Talao, c'è chi prova a portare un po' di normalità, e sollievo, nella vita quotidiana di tante famiglie. Da domani anche i ragazzini con difficoltà o disabilità potranno prendere parte agli allenamenti della squadra giovanile dell'Usd Scalea 1912, grazie a un pullmino che si occuperà di portarli al campo sportivo e riportarli a casa, in modo del tutto gratuito. Ai piccoli calciatori servirà soltanto l'ok dei medici a sottoporsi alle sessioni di allenamento. 

Il progetto ha preso forma grazie a una raccolta fondi avviata a luglio da Renata Caroprese, professionista del posto e mamma di un bambino con bisogni speciali. Dopo il confronto con altri genitori, molto spesso lasciati soli a fronteggiare situazioni drammatiche, ha sentito che avrebbe dovuto fare qualcosa per favorire l'inclusione sociale sul territorio. È nato così il progetto "Un calcio alla disabilità", a cui hanno subito contribuito molti donatori, rendendo possibile l'acquisto del mezzo dotato di nove posti nel giro di qualche mese. La cerimonia di inaugurazione si terrà domani mattina alle 10.30 nel campo sportivo cittadino Domenico Longobucco.

Chi è Renata Caroprese

Renata Caroprese è una professionista molto nota nella zona dell'alto Tirreno cosentino e di recente ha fatto incetta di voti per il Collegio dei Revisori del neo costituito Ordine dei Biologi della Calabria. Ma è anche una madre che ogni giorno vive sulla propria pelle i disagi legati all'assenza di strutture adeguate per bambini con precise esigenze. Così, nel luglio scorso, ha dato vita al progetto "Un calcio alla disabilità", con l'intento di raccogliere fondi a sufficienza per acquistare il pullmino. Grazie all'impegno incessante, ci è riuscita nel giro di poche settimane e senza l'aiuto delle istituzioni. Dopo l'annuncio, reso pubblico sulle nostre testate, sono stati tanti i benefattori che hanno chiesto di contribuire alla causa, donando piccole e grandi cifre sui conti correnti dedicati.

Le parole di Caroprese

Renata Caroprese è emozionata e fa ancora fatica a credere che sia successo davvero. Invece è tutto incredibilmente reale. Piano piano, mattoncino su mattoncino, è riuscita a realizzare il suo sogno e quello di tante altre famiglie, cioè quello di dare a tutti i ragazzini le stesse possibilità. Nel suo percorso non è mai stata sola: «Devo ringraziare pubblicamente Giuseppe Servidio, responsabile del settore giovanile - ha detto -, che ha subito accolto la proposta con entusiasmo, incoraggiandomi ad andare avanti». Un altro grazie va ai tanti donatori, che come i pezzi di un puzzle hanno composto un'immagine bellissima, quella della speranza di un futuro più giusto. «Senza di loro - dice la professionista di Scalea - non avrei potuto vincere questa scommessa». Alla cerimonia è stata invitata anche Martina Iseppetto, la giovane non vedente che qualche giorno fa, proprio attraverso il nostro giornale, aveva rivendicato il diritto a una vita sociale più inclusiva. «Avere Martina con noi - continua - sarà un piacere». L'appuntamento, dunque, è per domani.