Sotto la luce calda del primo sole di primavera, nel misto di odori e profumi che impregnano l’aria, la città di Paola ha celebrato la scopertura di una targa dedicata alla memoria di Giuliano De Seta, 18enne morto durante uno stage scolastico, che stava svolgendo in una fabbrica a Noventa di Piave, in Veneto. Figlio di figli di Paola, emigrati al nord nel secolo scorso, Giuliano De Seta è cresciuto maturando nel cuore un amore smisurato per la terra d’origine della sua famiglia, legandosi alla città del Santo in modo viscerale, tant’è che – così come ha testimoniato suo cugino Matteo – «dopo gli studi avrebbe voluto trattenersi qui».

La vita di Giuliano De Seta è stata spezzata il 16 settembre scorso da una lastra di metallo, scivolata da un cavalletto per ragioni su cui dovrà fare chiarezza la magistratura, con un processo iniziato lo scorso 10 marzo, dal quale ci si attende di poter definire ruoli e responsabilità per la morte del giovane. «Noi chiediamo che sia fatta giustizia – ha detto lo zio Franco per conto della famiglia – e che chiunque abbia avuto parte nella catena di eventi che hanno portato alla morte di mio nipote, paghi per quello che ha fatto».

«Genitori gettati nello sconforto più cupo – ha aggiunto Donatella, un’altra parente del ragazzo – abbandonati ad un dolore aggravato dalla consapevolezza che il figlio, comunque vada, non sarà trattato come un morto sul lavoro». Il riferimento, in questo caso, è al fatto che, trattandosi di uno studente impegnato in uno stage, la vicenda di Giuliano De Seta non ha previsto l’iter considerato dalle compagnie assicurative per simili tragedie, escludendo a priori le procedure risarcitorie generalmente attivate dalla morte, per incidente, di un lavoratore.

«È necessario cambiare la formula dell’alternanza scuola-lavoro – ha detto la zia Donatella – perché di vittime come Giuliano ce ne sono state altre, e non dovranno essercene mai più». Alla presenza di una folta rappresentanza della comunità, tra le zolle e il pietrisco di una villetta ricavata accanto allo svincolo che a sud collega Paola alla ss18, posata su una roccia, la targa è stata svelata dal sindaco Giovanni Politano e dai parenti del ragazzo, dopo una cerimonia iniziata con le note di “Imagine” di John Lennon, e proseguita con l’intervento di Maria Pia Serranò, fino all’emozionante lettura di una lettera che i genitori di Giuliano hanno dedicato alla città, cui è seguita la benedizione di padre Domenico Crupi dell’Ordine dei minimi, concludendo infine con l’inno nazionale.