Centrini, bracciali, collane, souvenir, oggetti apparentemente comuni ma con tante storie dietro. Quelle di donne, vittime di violenza, aiutate nel loro percorso di rinascita dall'associazione di promozione sociale Astarte di Catanzaro, nata nel 2011, che per le festività natalizie hanno realizzato, grazie al loro talento, dei regali molto speciali per un mercatino solidale allestito nei locali della sala studio dell'associazione Primavera Studentesca a Catanzaro lido. «Mi viene in mente la frase che ha pronunciato una ragazza che ha collaborato con noi il primo giorno che abbiamo iniziato a lavorare - racconta Elisabetta Silipo, operatrice dell'associazione Astarte - lavorare ti libera la testa, non ti fa pensare, non ti fa ricordare le cose brutte. Ecco, il senso di questa iniziativa è proprio questo: regali belli ce ne sono tantissimi in giro però è quello che c'è dietro che conta. Abbiamo dato un impegno, una speranza a queste ragazze che si sentono utili, che ricominciano a vivere, ricominciano a camminare e a pensare a cose belle come l'arte. Acquistando questi oggetti, grazie ad una offerta libera, si sostiene l'associazione e si dà fiducia a queste donne. Sono donne che vivono in una condizione critica. Purtroppo a volte manca anche una informazione adeguata. La loro prima paura - prosegue Elisabetta - è quella di perdere i bambini, di non trovare appoggio nelle istituzioni. E' difficile spingerle al cambiamento perché hanno paura. Si tratta per lo più di violenze subite dal proprio compagno, c'è una violenza domestica che molto spesso è sommersa, destinata ad esplodere improvvisamente in tragedie».

Una iniziativa destinata a crescere

«Abbiamo messo su questa iniziativa, con l'aiuto delle nostre volontarie, con la speranza di portarla avanti nel tempo, non solo nel periodo natalizio - spiega la presidente dell'associazione Maria Grazia Muri -. Visto che non abbiamo grossi finanziamenti per far crescere i nostri progetti abbiamo pensato anche a questo, è un modo per dare una mano alle donne vittime di violenza ma anche all'associazione». Un impegno che si snoda su diversi fronti quello del progetto Sos Astarte, con una casa rifugio e un team mulutidisciplinare specializzato nei settori socio-psico-educativo e legale.

L'invito a denunciare

«Noi lavoriamo nel pronto soccorso o con le forze dell'ordine - aggiunge Elisabetta Silipo -. Arriviamo proprio nel momento della violenza, quando le donne sono più fragili, ferite, spaventate. Il nostro compito inizia proprio lì, vogliamo aiutarle a denunciare perché normalmente quando chiudono le porte di casa non trovano questo coraggio». Donne che diventano sentinelle per altre donne, sempre  pronte dunque ad aiutare  ad uscire dalla violenza e dal silenzio. «Principalmente noi rispondiamo a un numero verde 24 ore su 24 che è 800642882, siamo sempre disponibili anche solo per una chiacchierata. Da noi le donne troveranno un gruppo di assistenti sociali, psicologhe, sociologhe, un avvocato. L'invito è di rivolgersi ad associazioni come la nostra perché le donne devono sapere che non rimangono sole. E' difficile però bisogna abbattere questo muro di omertà e di silenzio».