VIDEO | Ieri la conferenza di presentazione del progetto. Il nome ha origini lontane e leggendarie che riportano a Kora una fanciulla che si collega alla dea Persefone che aveva il potere di alternare le stagioni e controllare la crescita dei frutti della terra
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Nel padiglione 12 non solo vino. Grazie al restyling che ha previsto la sala conferenze si dà spazio a chi vuole cambiare la narrazione della Calabria. Così nella giornata di ieri con la conferenza per la presentazione del progetto “Korale, le donne del vino calabrese contro le violenze di genere”, si è parlato di forza imprenditoriale al femminile, che sta vedendo sempre più donne affacciarsi al mondo della vitivinicultura.
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Il nome del vino chiamato volutamente Korale, ha voluto raccontare un’esperienza collettiva fatta tutta al femminile. Un vino ideato e creato dal movimento delle donne del vino di Calabria per sostenere i progetti contro la violenza di genere. Il nome Korale ha origini lontane e leggendarie che riportano a Kora un nome di fanciulla che si collega alla dea Persefone che aveva il potere di alternare le stagioni e controllare la crescita dei frutti della terra.
Un nome cercato e scelto e che riflette la volontà, del gruppo al femminile, di avallare la centralità del ruolo femminile sia nell’agricoltura che nella vinificazione. Un convegno nato per parlare di vino fatto al femminile perché in Calabria il movimento delle donne del vino raggruppa tantissime esperienze produttive dal nord al sud della Regione che si distinguono per l’innovazione e le eccellenze messe in campo. Legato alla narrativa di un’imprenditoria al femminile sempre più forte e che promuove un nobile scopo. La finalità lanciare un messaggio sociale e di sensibilizzazione su un tema purtroppo molto attuale, quello della violenza sulle donne.
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Il vino viene usato per raccontare i territori, l'identità, la cultura che oggi diventa strumento per parlare di un tema sociale di grande attualità attorno al quale tutti ci ritroviamo uniti. Vincenza Alessio Librandi delegata per la Calabria dell’Associazione Nazionale “Le donne del vino” a nome delle produttrici e di tutte le professioniste che gravitano attorno al mondo vitivinicolo racconta come siano in atto numerosi progetti che vedrebbero il mondo al femminile della vitivinicoltura crescere in modo sano e produttivo. Tra questi progetti quello che ha caratterizzato l’intervento alla Kermesse calabrese del Vinitaly, che parla di “Korale” un vino i cui proventi saranno donati al centro antiviolenza “Roberta Lanzino”.
La sensibilità di queste imprenditrici le ha portate a guardare oltre, impegnandole nel sociale per aiutare altre donne in difficoltà. Un vino che nasce da una collettiva di aziende tutte al femminile che con i loro vitigni e con i loro vini si uniscono “koralmente” contro una violenza di genere sempre più spudorata e attorno al quale bisognerebbe trovarsi più uniti.